Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Federica Colletti per Cosmogonie

AUTORE

Federica Colletti

SITO INTERNET

https://rebbi022.wixsite.com/fefe (portfolio)

PROFILO IG

https://www.instagram.com/nonsuperareledosiconsigliate/?hl=en

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO

1. La stanza degli schizzi

1. “La stanza degli schizzi” (2021). Arte digitale; Federica Colletti.

DESCRIZIONE

L’opera nasce da un intreccio di elementi derivanti da molteplici teorie cosmogoniche, afferenti a diverse discipline, talvolta complementari, talora in antitesi. I diversi frammenti ispirati dall’una o dall’altra sono stati fusi in un unicum mediante libere associazioni tradotte in immagini surreali o direttamente immaginate in forma visiva e rappresentate. L’immagine può d’altro canto essere guardata ed interpretata a diversi livelli, scorporando con gli occhi tutte le forme riconducibili a teorie della fisica, narrazioni religiose, visioni filosofiche od esoteriche. La stanza può rappresentare un diario degli schizzi che racchiude, in una prima bozza preparatoria, tutti gli elementi che Dio ha plasmato durante la Creazione: “Il primo giorno separò la luce dalle tenebre, creando il giorno e la notte. Il secondo fu creato il cielo per separare le acque inferiori dalle acque superiori, il terzo, dalle acque inferiori fu fatto emergere il terreno e da questo fu fatta germogliare ogni pianta sì creata. Il quarto giorno Dio creò il Sole, la Luna e le stelle e pose il tutto nel firmamento, affinché illuminassero la terra e regolassero il tempo. Il quinto giorno vengono creati gli esseri marini e gli uccelli […], il sesto furono creati gli animali terrestri, fu poi creata l’Umanità”. Alcuni dettagli visibili nel lavoro rispecchiano dei punti cardine di quelle che per gli Ermetici sono le 7 Leggi Universali, responsabili dell’equilibrio del cosmo che ci circonda, nonché di quella del rapporto tra l’uomo e quest’ultimo. La Legge dello Spirito evidenzia il potere della nostra mente nel contribuire a creare la realtà che percepiamo, determinando l’esperienza che ne facciamo. Un punto di vista affine a quello del costruttivismo in psicologia, che vede la conoscenza come costruita dalla propria esperienza attraverso i propri costrutti interni. La Legge dell’Attrazione, partendo da un analogo presupposto, aggiunge che siamo noi esseri umani a plasmare la nostra realtà e ad attrarre ciò che ci è simile, nelle vesti di esperienze o persone. Entrambe abbracciano il pensiero che ognuno sia artefice del proprio destino: “Homo faber ipsius fortunae”, come scritto nel cerchio dorato sopra uno degli orologi. Proprio questi ultimi, insieme alla clessidra, sono un rimando alla Legge del Ritmo, secondo cui qualsiasi cosa si desideri realizzare, necessita del suo tempo per svilupparsi e venire alla luce. La dualità intrinseca in ogni cosa, richiamata nella Legge della Polarità, nonché nello Yin e Yang, trova raffigurazione nel paradosso nell’illuminazione del luogo: metà luce e metà buio.Gli opposti sono identici, differendo solo di grado, cosicché possono venire conciliati e gli estremi finiscono col toccarsi”. La Legge del Genere, infine, sancisce che dentro ognuno sia presente il principio femminile e maschile. Quella che da lontano appare una screpolatura sul muro, dopo la porta dietro la quale filtra la luce, nasconde due sagome di un uomo ed una donna che simboleggiano questo principio. La clessidra che, con lo scorrere lento dei suoi granelli crea una spiaggia, oltre ad essere metafora di come raggiungere un risultato tangibile necessiti attesa e perseveranza, se guardata insieme alla spiaggia, è la rappresentazione del concetto fisico di spaziotempo. Quest’ultimo, anche detto cronotopo, sta ad indicare la struttura quadrimensionale dell’universo. Esso è infatti composto di quattro dimensioni: tre spaziali (lunghezza, larghezza e profondità) ed il tempo. Il concetto di spaziotempo fonde in un’unica entità quella spaziale e temporale, figlio della teoria della relatività ristretta: ciò che diversi osservatori percepiscono, dipende dalla posizione dell’oggetto ma anche dal momento in cui l’osservazione avviene. La barca ormeggiata sulla spiaggia è un rimando alla funzione di guida che svolgevano in antichità le stelle per la navigazione, assieme alla rosa dei venti. La contaminazione con elementi musicali in essa e in uno degli orologi, sono un riferimento agli esperimenti che il filosofo Pitagora fece in merito alla relazione tra musica, numeri e cosmo. Egli vedeva l’Universo come una sconfinata sinfonia.

2. Allegoria del perdersi e del ritrovarsi

2. “Allegoria del perdersi e del ritrovarsi” (2020). Arte digitale su Carta fotografica, 40 x 60 cm senza cornice. 50 x 70; Federica Colletti

DESCRIZIONE

L’opera è la raffigurazione del rapporto dell’universo interiore e il macrocosmo, dove la cattedrale è una metafora visiva del corpo umano. La maggior parte delle finestre non ha i vetri, assenza che simboleggia il continuo interscambio tra mondo interno ed esterno, la corrispondenza tra le regole dell’Universo e quelle che disciplinano l’uomo, così come ricordato dal Principio di corrispondenza. Le due scale a chiocciola rimandano alla successione aurea di Fibonacci, una sequenza in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti, la cui presenza ricorre, oltre che in numerose opere d’arte, in natura e nel corpo umano. Questa sequenza, così come la forma spirale, si può trovare non solo nel numero e nella disposizione dei petali di alcuni fiori o nelle conchiglie, nonché in altri innumerevoli esempi in natura, ma anche nella forma delle Galassie e del DNA. La presenza delle due figure umane all’interno della cattedrale, prende ispirazione della frase di Jung “chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro, si sveglia”. Sono rispettivamente l’allegoria del Perdersi e del Ritrovarsi.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Mi chiamo Federica Colletti, laureata in Psicologia e amante dell’arte in ogni sua forma. Da quattro anni realizzo collage digitali di stampo perlopiù surrealista, molti dei quali sono al limite del paradossale e rimandano al mondo onirico. Sono realizzati mediante libere associazioni, nascono quindi da una moltitudine di pensieri lasciati liberi di circolare riversandosi in una rappresentazione unica. Di alcuni di questi pensieri, probabilmente, non sono nemmeno consapevole, ma è di relativa importanza, mi piace che l’osservatore sia in grado di decidere cosa significano per lui. C’è un significato diverso per ogni paio di occhi che osserva. A volte mi diverto ad auto-interpretarmeli a lavoro concluso, altre volte vedo affacciarsi la consapevolezza dei “perché’’ nascosti durante il processo, magari mentre aggiungo un pezzo o scelgo un colore. A seconda di quanto la nuova consapevolezza sia in linea con ciò che intendo trasmettere, scelgo se assecondarla e proseguire il lavoro così come lo sto svolgendo o se cambiare strada, lasciando che si dispieghi in maniera diversa da come (non) l’avevo pensato. Spesso irrompono nuove idee e io le lascio semplicemente fluire, limitando il più possibile l’interferenza del pensiero cosciente, così che ciò che alla fine prende vita sia esattamente quello che avrebbe dovuto essere, senza averlo deciso. Sono senz’altro presenti dei temi ricorrenti: tempo, spazio, illusione, tenacia, speranza, memoria, libertà, ricerca, dissociazione, dipendenza, crescita, sogno, soggettività, amore, armonia, natura. Metà delle creazioni raffigurano spazi chiusi (le stanze sono spesso una metafora di “luoghi psichici”) e l’altra metà spazi aperti (il significato è variabile ma spesso l’ambientazione è simbolo di uno stato mentale o temporale). Ho iniziato per gioco, facendo una miscellanea di quadri celebri dando vita a uno scenario nuovo. Poi ho utilizzato gli stessi per veicolare concetti. Infine, ho voluto staccarmi dai lavori dei grandi maestri, per creare qualcosa che sentissi più mio. Ho trovato in questa nuova tecnica ciò che prima ricercavo nella scrittura: è sempre un modo di esprimere se stessi e di parti di sé nascoste, dimenticate o potenziali. Tuttavia, tramite le immagini si ha il privilegio di poterlo fare in forma più criptica e al contempo più libera: si possono davvero abbandonare le redini della logica e della ragione che spesso guidano la mano di chi scrive, o perlomeno per me è stato così. In altri casi può essere un modo per evadere, per dimenticarmi di tutto e lasciarmi assorbire da qualcosa che mi prende completamente, mi appaga e non mi pone barriere. Assolve a tante funzioni ma col tempo è diventata anche e soprattutto in funzione di se stessa. Si è creato il bisogno dell’arte in sé. Personalmente, amo la tecnica del collage in quanto si sviluppa da parti preesistenti, destruttura e poi si ristruttura in un ordine diverso. Metaforicamente, questo è un grande insegnamento: come nella vita, fai del tuo meglio con ciò che hai. Durante questi quattro anni, quella passione che ho visto evolversi senza pretese mi ha regalato tante soddisfazioni: quattro esposizioni dal vivo e due online, collaborazioni con magazine italiani ed esteri, collettivi artistici, musicisti, scrittori e tante persone incontrate durante il percorso. Non so ancora dove porterà questa strada, ma forse non ha importanza. La meta è il viaggio.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Sara Fiorucci per COSMOGONIE

AUTORE

Sara Fiorucci

PROFILO FB/IG

Fb: pagina sara Fiorucci art

Ig: sara__fiorucci

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO

1. “La nascita dell’universo”

1. “La nascita dell’universo” Tempera artigianale e china su cartoncino, 25 x 35 cm; Sara Fiorucci

DESCRIZIONE

Credo che ognuno di noi almeno una volta nella vita si sia domandato l’origine e la fine di se stesso e di ciò che lo circonda. Molti trovano la risposta nella fede, io trovo rincuorante pensare che in ogni fine ci sia un inizio, in un eterno ciclo universale talmente grande da essere per me meraviglia e terrore. La dimostrazione terrena della creazione, dell’inizio del ciclo, la si vede dal grembo di una donna gravida: un atto di amore che termina tra un uomo e una donna genera una vita, traendo quanto gli è necessario dalla vita stessa. La medesima cosa è chiara all’osservatore attento in natura, dove ogni piccola morte diventa nutrimento per le creature presenti e future. Questo si ripropone ovunque poniamo lo sguardo fino all’universo concependo un ciclo infinito dove nascita e morte sono divise da un confine molto sottile. Questo per me è il fulcro della ricerca sulla cosmogonia, la risposta alla grande domanda: chi siamo? Siamo tutt’uno con l’universo. Siamo l’universo.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Sono Sara e mi sono diplomata alla Scuola Internazionale di Comics di Roma nel 2019. Fino ad oggi ho accumulato esperienze lavorative tra le più disparate: il cammino è stato lungo e tortuoso, ma ciò mi ha portato alla determinazione odierna nel volermi affermare come artista. Ho partecipato a tre concorsi dal mio diploma ad oggi: Il contest per le carte da collezione del dvd di Hellboy (2019) in tiratura limitata, il Concorso Nazionale di Pittura “Dantebus Bazart” – IV Edizione ed il VI Concorso Letterario Nazionale di BookTribu Casa editrice con una proposta di copertina per uno dei libri finalisti. Lavoro principalmente come artista freelance con opere su commissione e attualmente sono anche alla ricerca di progetti con case editrici sia come fumettista che come illustratrice.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Er Prosit per Cosmogonie

AUTORE

Er Prosit

PROFILO IG

_ErProsit_

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO

1. Maieutica 1

1. Maieutica 1 Riproduzione anatomica in resina poliuretanica su supporto ligneo e tessuto indurito con resina epossidica 20 x 50 x 18; Er Prosit

2. Maieutica 2

2. Maieutica 2 Riproduzione anatomica in resina poliuretanica su supporto ligneo e tessuto indurito con resina epossidica 50 x 50 x 18; Er Prosit

DESCRIZIONE DELLE OPERE

La tela è un sottile confine tra il mondo reale e infiniti universi che aspettano quieti il loro realizzarsi, seppur oltre la tela questi sono già pienamente realizzati. Dietro la tela esiste quindi l’Iperurano platonico, un multiverso immutabile, infinito e sempre esistito. Riuscendo a percepire il richiamo solo di alcune delle infinite “cose” oltre la tela, l’artista non può far altro che aiutare a nascere e quindi ad esistere l’autore di tale richiamo ancestrale. Nella gestazione l’artista Creatore plasma la tela-placenta, la materia, infondendo sostanza e causalità, dando quindi esistenza alle “cose” oltre la tela che finalmente lanciano il loro vagito vitale. L’artista Creatore, inconsapevolmente, diventa quindi Motore Immobile: l’opera artistica trascende la realtà e collega il nostro cosmo sensibile ad altri infiniti cosmi. Nell’opera artistica ci sono quindi tutti i presupposti, ossia causa e sostanza, alla creazione di infiniti universi. Con le opere Maieutica 1 e Maieutica 2 l’artista rappresenta l’esatto momento della Creazione in cui, mentre alcune “cose” nascono, la tela-confine tra il cosmo sensibile e quello platonico è talmente sottile o inesistente da poterci permettere di vedere oltre, scorgendo per un istante infiniti universi in attesa di esistere.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

ErProsit (Michele Santini) nasce a Roma nel 1993 dove risiede tutt’ora. Finito il liceo studia per due anni Make Up, specializzandosi come truccatore cinematografico con indirizzo in effetti speciali, qualificazione riconosciuta a livello europeo che gli ha permesso di entrare in contatto con lo studio dei materiali e la presa di calchi dal vivo. Da sempre interessato al mondo della street art, nel 2016 partecipa al Festival Gianmaria Volontè insieme ad artisti internazionali cimentandosi nell’istallazione esterna “Quarta Parete” prima scultura dell’artista di riproduzione anatomica a grandezza naturale in resina. Negli anni successivi affina le proprie doti artigianali lavorando svariati materiali come il cuoio, la resina e il legno prestando la sua collaborazione in vari laboratori romani. Dal 2020, conscio di aver maturato la giusta esperienza manuale, inizia la produzione di installazioni personali, proponendo e realizzando opere scultoree per l’Italia e assistendo numerosi artisti nella manipolazione ed utilizzo della resina, materiale in cui Michele Santini è ormai massimo esperto. Assiste e collabora con artisti internazionali mettendo a loro disposizione le sue conoscenze dei materiali nella produzioni di opere artistiche uniche nel loro genere. Ha realizzato l’installazione pubblica “Equilibrio” per il progetto di recupero di tronchi abbattuti Ovindoli Magic Garden a Ovindoli. A Settembre 2021 ha vinto il bando nazionale “Un Bacio e Mille Ancora” indetto dal comune di Collecchio con l’installazione artistica “Altri Tempi” esposta al Centro Culturale Villa Soragna. Nel Dicembre 2021 partecipa con successo alla Call “Cosmogonie” indetta dall’associazione “Fame di Libri Sete di Arte”  avendo così la possibilità di esporre le sue opere “Maieutica 1” e “Maieutica 2” in una mostra collettiva a Roma presso la Sala Alessandrina del Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria. Con l’installazione artistica “Maieutica 1” (opera più votata dal pubblico) risulta tra i finalisti del Contest.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Chiara Di Santo per Cosmogonie

AUTORE

Chiara Di Santo

PROFILO IG

@meraki_galleryart

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO

1. Femmina come la Vita

1. “Femmina come la Vita”, pouring / fluid art su tela, 60×40 cm;
Chiara Di Santo

DESCRIZIONE

L’ opera è stata realizzata con la tecnica astratta della pouring art, preparando io stessa i colori con un composto di tempera, medium fai-da-te e olio di silicone, rifinita con vernice spray. Nell’interpretare il tema “Cosmogonie : l’uomo al centro del cosmo ed esso stesso cosmo” ho realizzato “Femmina come la Vita“, ponendo l’accento sull’importanza del rapporto tra Uomo e Natura e del ricongiungimento con essa. Lo sfondo astratto rievoca un universo dai toni pastello, con nebulose “floreali”, al centro del quale un sottile filo bianco, di cui non si vede l’inizio né la fine, racconta la storia della vita umana, i suoi nodi e intrecci rappresentano lo scorrere del Tempo. Il primo intreccio rappresenta una bambina, in posizione fetale, con lo sguardo rivolto verso l’inizio del filo: essa rappresenta la Nascita; la bambina si trasforma poi in un fiore pronto a sbocciare che rappresenta la Crescita. Il filo scorre e crea la figura di una Donna senza volto, l’unica figura rappresentata in posizione frontale rispetto allo spettatore: è la Vita. Con lo scorrere del tempo il fiore è sbocciato aprendosi del tutto: è la fase della Maturità. Da questo fiore iniziano però a cadere i petali e da uno di essi emerge un’altra Donna: la sua posizione di spalle e china su se stessa richiama quella iniziale della bambina, ma essa è leggermente rivolta verso destra, verso la fine del filo. Quest’ultima donna è la Morte. Guardando l’opera nel suo complesso si può immaginare che il filo non abbia alcuna fine. Chi crede nella reincarnazione può ritenere che la Nascita e la Morte siano due facce della stessa medaglia; oppure si può semplicemente leggere questo passaggio come ricongiungimento fisico e spirituale con il Tutto, con il Cosmo. Ritengo che la mia opera possa essere interpretata in molteplici modi, cogliendo non solo il tema del rispetto per la Natura, ma anche l’importanza del ruolo della Donna.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Mi chiamo Chiara Di Santo, ho 23 anni, sono una studentessa universitaria e pittrice autodidatta. La passione per l’arte e il disegno mi accompagna fin da quando ne ho memoria, non ho mai frequentato corsi di pittura e disegno. Mi sono formata da sola documentandomi con video su internet, in particolare per quello che concerne le gradazioni di colore. Non seguo tecniche o stili prestabiliti, utilizzo principalmente colori acrilici e di recente sto sperimentando la pittura ad olio. Realizzo sia opere astratte che soggetti più realistici. Per quello che riguarda la pittura astratta, in particolare la pouring/fluid art, preparo io stessa i miei colori, regolandomi con le dosi in base alle dimensioni delle tele. Ho iniziato a dipingere più o meno abitualmente durante il primo lockdown nel 2020, durante l’estate dello stesso anno ho aperto una pagina Instagram dove condivido le mie opere e i retroscena della loro realizzazione. Ho realizzato una decina di opere su commissione. Ho intrapreso questo percorso quasi per gioco scoprendo invece che è parte del futuro che voglio crearmi.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Pietro Santovetti per Cosmogonie

AUTORE

Pietro Santovetti

SITO INTERNET

https://www.behance.net/pietrosantove

PROFILO IG:

https://www.instagram.com/ovo_gallery/

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO

1. Oltre

1. Oltre, digital painting, 3240px x 3240px; Pietro Santovetti.

DESCRIZIONE

Nella mia opera ho voluto raccontare il rapporto tra l’uomo e il cosmo, raffigurandolo come un confine invisibile, che ci rende spettatori in un mondo sempre più stretto, da cui esploriamo con lo sguardo la profondità dello spazio, immaginando universi lontani e storie di mondi inesplorati.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Innamorato da sempre di cosa si potesse raccontare con un foglio bianco e una matita, ho intrapreso gli studi presso il liceo artistico, per poi intraprendere gli studi accademici in Graphic Design e in Visual Design. Coltivando la passione per l’illustrazione ho lavorato come Storyboard Artist, Illustratore e Motion Designer.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Prisca Baccaille per Cosmogonie

AUTORE

Prisca Baccaille

PROFILO IG

https://www.instagram.com/prisca.bi/

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO

1. Un ruggito lontano

1.Un ruggito lontano – Acrilico e pigmenti su tela, trittico cm 30×20 (ciascuno), 2021; Prisca Baccaille

DESCRIZIONE

Rivolgere lo sguardo al cosmo significa perdersi in un golfo di sorprendenti possibilità. Significa immaginare cose mai viste, navigare in uno spazio ondulato, riscaldati da un bagliore diffuso, alla ricerca di un’esplosione antichissima: un probabile Big Bang, che possiamo intuire e sognare ma di cui non abbiamo memoria, poiché l’uomo era solo una probabilità. Un ruggito lontano è quel bagliore diffuso, estraneo e familiare al tempo stesso. Un ricordo annebbiato o un sogno ricorrente. La pittura, diluita e stratificata rivela i suoi comportamenti, restituendo un cosmo di segni e colori. Sospesa fra la velature un’eco persiste… sta forse chiamando il mio nome?

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Prisca Baccaille nasce a Roma il 3 Luglio 1992. Dopo essersi laureata in Lettere Moderne alla Sapienza di Roma nel 2016, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, laureandosi in Pittura (I livello) nel 2019. A Ottobre 2020 prende parte al programma Erasmus+, soggiornando per 5 mesi a Villa Arson – École nationale supérieure d’art di Nizza. Nell’autunno 2021 si laurea in Pittura (II livello) all’Accademia di Belle Arti di Roma, con una tesi che indaga il rapporto di reciprocità che intercorre fra pittura e poesia. Nel 2021 vince la borsa di studio Lea Mattarella, nell’ambito del premio Pavoncella alla creatività femminile. Parallelamente al percorso accademico ha esposto in diverse mostre. Fra le altre si ricordano: nel 2021 la selezione per la rassegna d’arte Porticato Gaetano, presso la Pinacoteca comunale d’arte contemporanea A. Sapone, Gaeta; la partecipazione alla mostra dei finalisti del concorso Yin Yang, opposti complementari, presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli a Nemi; la mostra virtuale Biennale Bag – Arte giovane Sino-Italia. Nel 2020 la mostra dei finalisti del concorso per giovani artisti Forme del Desiderio, presso Phos, Torino; la mostra dei finalisti del concorso 9’’ presso Studio Lab 138, Pavona.

Sostanza e movente della mia ricerca è l’osservazione della natura: farne esperienza per poi evocare le sue forme e i suo colori; riflettere sulla sua forza e i suoi comportamenti e scoprire connessioni fra il suo agire a quello artistico. L’operare artistico è simile a coltivare un orto: è un lavoro quotidiano, bisogna prendersi costantemente cura della terra; c’è l’attesa; ci sono gli spazi, vitali alla crescita delle piante; e c’è l’imponderabile di quello che la natura farà, ovvero il caso, ciò che non possiamo prevedere. Così l’opera viene coltivata, in uno spazio rituale fatto di attesa e osservazione, e cresce in constante equilibrio fra idea e casualità. Fare arte è un continuo interrogarsi: vuol dire accorgersi in ogni momento di quello che ci circonda stando sempre aperti al non lo so e quindi all’ascolto e all’apprendimento. Rivolgendosi al non lo so, l’artista sceglie di intraprendere un viaggio senza fine, dove ogni tappa rivela costantemente un nuovo punto di partenza. Nella mia attuale pratica artistica pittura, poesia, fotografia si collocano uno a fianco all’altro, quali organi vitali e costitutivi di un unico corpo. In un impasto ibrido e omogeneo, i diversi media si influenzano, creano connessioni e si danno potenza a vicenda.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Maria Michaela PANI per Cosmogonie

AUTORE

Maria Michaela Pani

SITO INTERNET

www.mariamichaelapani.com

PROFILO FB/IG

Fb: https://www.facebook.com/mariamichaela.pani

Ig: https://www.instagram.com/mmic_pic/

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. Origine del Cosmo

1. Origine del Cosmo – Tempera su cartone telato 50 x 60 cm; Maria Michaela Pani

DESCRIZIONE

La necessità umana di sancire l’inizio e la fine delle cose, di percorsi, di trovare una linearità, uno svolgimento facile da seguire e comprendere, porta l’uomo ad interrogarsi su una rassicurante nascita dell’universo. In natura, tuttavia, tutto si trasforma senza inizi e senza fine, in un continuo movimento evolutivo. Si può dire che l’universo nasce quando nasce l’uomo, che per via del suo bisogno di sentirlo meno infinito e più simile a sé, decide di risalire ad un inizio, e nell’impossibilità di farlo, di costruirselo. Nel quadro, l’embrione, rappresentato in giallo, colore del terzo chakra, sede dell’ego, si innesta ai margini di un utero spaziale e vorticoso. Non è al suo centro, ma vi cerca riparo e nutrimento. Il corpo femminile, che ricorda la Venere di Willendorf, emblema della fertilità, avvolge l’Universo con sacralità, affetto, e forza generatrice, proteggendolo e contenendolo finché potrà. E qui il paradosso: il cosmo, da madre e sacca amniotica per gli esseri viventi, diventa un prodotto dell’essere vivente stesso, che una volta nato si dimentica della dimensione prenatale e lo semplifica, limitandolo nello spazio e nel tempo. Il dipinto è stato eseguito intingendo la mano sinistra, pur essendo destrorsa, direttamente nel colore. Le forme nascono dalle sensazioni tattili, visive, uditive, olfattive. L’immagine non è costruita, nasce spontaneamente come libera espressione gestuale in risposta agli stimoli emotivi.

2. False credenze

2. False credenze – Tempera su cartone telato 50 x 60 cm; Maria Michaela Pani

DESCRIZIONE

La rabbia, l’aggressività, sono maschere spesso utilizzate per nascondere le paure. Essere nel falso, essere soli, aver sbagliato, non avere le risposte alle domande che ci tormentano. In balìa delle basse vibrazioni di queste emozioni ci attacchiamo a delle idee fisse, delle teorie, che anestetizzano dal dolore del limbo della sofferenza e ostacolano una profonda trasformazione interiore, ancorandoci a falsi idealismi e desideri di immutabilità. Nel quadro, la dimensione dirompente della rabbia, della paura, dell’invidia, la creazione violenta e carica di energia, è rappresentata dai tratti graffiati in rosso e arancione macchiati di verde. La sensazione ricercata è quella della disperazione della crisi più nera e fonda, che comprime il corpo, lo carica di tensioni, lo porta ad irrigidirsi, in una chiusura che preannuncia la deflagrazione violenta. Le mani contengono il viso con tanta foga da lasciare il segno delle unghie sula pelle, quasi a volerlo strappare via. Non c’è delicatezza, non c’è una visione chiara e nitida, solo desiderio di imporre la propria realizzazione, i propri desideri, di avere il controllo non solo di sé ma anche degli altri e delle situazioni. In questa esplosività di rabbia, l’uomo è rappresentato con un segno giallo, quasi spinto fuori dalla tela dalla potenza travolgente e cieca dell’esplosione emotiva di fronte alla reale impotenza nei confronti dell’universo. Il dipinto è stato eseguito intingendo la mano sinistra, pur essendo destrorsa, direttamente nel colore. Le forme nascono dalle sensazioni tattili, visive, uditive, olfattive. L’immagine non è costruita, nasce spontaneamente come libera espressione gestuale in risposta agli stimoli emotivi.

3. La notte genera stelle e genera dubbi

3. La notte genera stelle e genera dubbi – Tempera su cartone telato 50 x 60 cm; Maria Michaela Pani

DESCRIZIONE

Perché siamo qui? Da dove veniamo? Chi siamo? Queste sono alcune delle domande esistenziali che l’uomo rivolge al cielo, di notte. L’oscurità dell’intimità con l’universo celeste, per assonanza, ci riconduce al buio del proprio personale universo interiore, il luogo in cui sono possibili le illuminazioni profonde. Nella notte generiamo speranze e dubbi, che si alimentano a vicenda, in un atto ricreativo e creativo continuo. Nel quadro, l’uomo è rappresentato in arancione, il colore del secondo chakra, che simboleggia l’incontro fecondo tra la triade mente-corpo-spirito, che caratterizza la propria interiorità, e il mondo esterno, in questo caso un cielo notturno. Il giallo, l’ego, nei rimuginii notturni esplode e si spande frammentato nello spazio infinito, come un cielo stellato. Osservando il cielo l’uomo osserva parti del sé, si interroga, si specchia, si riconosce e disconosce, si scarica di responsabilità troppo ingombranti e si carica di virtù che vorrebbe possedere. Il dipinto è stato eseguito intingendo la mano sinistra, pur essendo destrorsa, direttamente nel colore. Le forme nascono dalle sensazioni tattili, visive, uditive, olfattive. L’immagine non è costruita, nasce spontaneamente come libera espressione gestuale in risposta agli stimoli emotivi.

PERFORMANCE DURANTE L’EVENTO COSMOGONIE

L’Architetto e Artista Maria Michaela Pani, durante la giornata di inaugurazione dell’evento Cosmogonie, il 4 dicembre 2021, si è anche esibita in una performance di live painting sotto gli occhi del pubblico incuriosito e catturato dai gesti veloci della performer. Il frutto della performance, di cui potete vedere di seguito alcuni scatti, è entrato a far parte del percorso espositivo, una volta concluso.

BREVE BIOGRAFIA ARTISTA

Maria Michaela Pani, architetto, pittrice, illustratrice e scrittrice, nasce a Roma nel 1986. Fin da bambina ha eletto il segno grafico come suo linguaggio primario, passando gran parte del suo tempo disegnando con qualsiasi strumento le capitasse. Silenziosa e discreta, non ha mai negato un fumetto personalizzato ai suoi compagni di classe. Nutrendosi profondamente del rapporto con l’arte, lo esplora con vivace curiosità. Tuttavia, le scelte di studio e di lavoro fino ad ora l’hanno portata a vivere il mondo artistico principalmente dal punto di vista organizzativo. Collabora con diverse associazioni culturali e studi di architettura, occupandosi dell’allestimento di mostre di pittura e fotografiche, anche nella veste di curatrice. Tra le ultime, l’allestimento della mostra su Leonardo Da Vinci a villa Farnesina del 2019, in cui ha partecipato alla progettazione degli elementi espositivi e all’allestimento delle sale con lo studio Susanna Nobili Architettura; l’allestimento e l’attività curatoriale della mostra fotografica in memoria di Stefano Brasili presso la libreria ELI, con l’A.S.D. Dinamica Tai Chi Chuan, sempre nel 2019; le mostre artistiche con cadenza settimanale presso Interno 14, organizzate con Associazione Italiana di Architettura e Critica, dal 2014 al 2018. Durante il periodo del liceo si avvicina all’arte attraverso la musica e la scrittura, proseguendo negli anni con le arti marziali e la danza. Dal 2016, con il suo studio, HOBO-sdc, si dedica alla realizzazione di video e utilizza le competenze apprese con l’esperienza nel supportare l’avvio di diversi progetti artistici. Tra il 2018 e il 2019 tre dei suoi racconti brevi sono stati selezionati e pubblicati sulla posterzine Locomotive. Di sottofondo alle varie attività, la pittura è rimasta per lei un tipo di espressione privata, intimistica e profonda, una sorta di diario segreto dell’anima in cui custodire la parte più emotiva e fragile, sapientemente protetta da una corazza di competenze tecniche e organizzative. I lunghi momenti di isolamento causati dalla pandemia e da un lavoro tecnico sempre più in modalità di smart working, le hanno consentito di ascoltare e dar voce al bisogno di dipingere, portandola a concentrarsi sull’autoesplorazione e conoscenza di sé, approfondendo la conoscenza del colore da un punto di vista psicologico, presso l’Accademia Italiana di Feng Shui. Attualmente incentra la propria attività artistica sulla ricerca dell’espressione e dell’esplorazione del mondo interiore attraverso il colore. I suoi quadri proiettivi nascono da un’esperienza sinestesica tra musica, incensi, sensazioni tattili e visive. Dipinge con le dita della mano sinistra, direttamente intinte nella tempera, per eludere il filtro della razionalità e il giudizio della perfezione tecnica, aprendo le porte dell’universo delle emozioni. La pratica pittorica diventa un atto curativo, ritrovando la spontaneità e l’esplosività di una comunicazione fluida, simbolica, interpretativa, colorata tipica del mondo dei bambini.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Loriem Giulia Saccà per Cosmogonie

AUTORE

Loriem Giulia Saccà

SITO INTERNET

PROFILO IG

loriem_g_sacca_art

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. Reperto 3

1. Reperto 3 , pirografo e acrilico su legno, 55×70; Loriem Giulia Saccà.

DESCRIZIONE

Appunti dal diario esplorativo: Ore 00.13, ho estratto dal terreno questo reperto davvero interessante, non solo per l’architettura dei monumenti che richiamano curiosamente, artisticamente le mie origini sul nostro pianeta sto parlando in particolare come vedere i due monumenti che vengono definiti da numerosi abitanti, i più alti del “loro” universo lontano dal nostro pianeta terra, fatto di particolari scultorei che richiamano l’arte classica a particolari futuristi con qualche riferimento anche all’arte moderna (da notare in primo piano le due figure scultoree dei putti, una al centro dell’opera e un’altra in basso a destra, entrambi appaiono dormienti proprio per sottolineare quel riposo eterno, quello che una volta percorso il nostro viaggio fisico, ne iniziamo un altro in direzione totalmente a noi sconosciuta. Le ipotesi sono tante tra cui può essere una sorta di reincarnazione fisica ricominciando nuovamente dalla nostra infanzia oppure una reincarnazione solo spirituale verso chissà dove) ma è fondamentale per capire dove i forestieri e i più bisognosi andassero a rifugiarsi o cercare aiuto senza essere trascurati dalla società per qualche motivo sicuramente discriminatorio oppure ignoto e che nessun passante a cui ho chiesto desidera parlarne. Anche perché ci viene mostrata una delle tante minacce (è un’ immagine allegorica del male di qualsiasi tipo da persone, malattie, pericoli di diverso tipo) da cui dovevano tacere per non essere coinvolti innocentemente. E quelle creature? sembrano dei guardiani (angeli se volete chiamarli così) che stiano sorvegliando la città, in particolare quei due monumenti appartenenti a l genere rettile, fino al volatile, proteggendo dalla terra al cielo,

2. Reperto 2

2. Reperto 2, pirografo e acrilico su legno, 60×40; Loriem Giulia Saccà

DESCRIZIONE

Appunti dal diario esplorativo: Qui troviamo raffigurato come poter notare la presenza di altri guardiani, come ho detto di vario tipo: da volatili, rettili in alto a felini creati proprio per sorvegliare gli abitanti e i monumenti dal punto di vista terreno a quello aereo, celestiale. Qui, non sono presenti particolari scultorei che richiamano l’arte classica o allegorica di diverso tipo. Però in primo piano troviamo una struttura più somigliante come stile orientale, una scalinata circolare esattamente a spirale che va a stringersi fino alla punta, e se non sbaglio il simbolo della spirale di per se, ho approfondito in qualche libro sulla simbologia ultraterrena che nella nostra storia è stata sempre la rappresentazione del rapporto tra la continua morte/rinascita in generale, di espansione e sviluppo, rappresentazione del nostro movimento energetico. E’ una sorta di modo per attirare o stimolare il flusso degli eventi, creando e distruggendo continuamente, ma come in ogni caso possono essere affibbiate accezioni opposte: si può inserire un significato positivo quando parliamo di rinascita, e purtroppo negativo quando parliamo di una forza caotica. Insomma questo monumento è la rappresentazione del movimento circolare che si avvicina al centro per poi allontanarsene e viceversa, muovendosi come l’Universo. Quindi in un certo senso non stiamo parlando di una semplice struttura utilizzata come una sorta di tempio… ma è semplicemente una torre panoramica per turisti, o un ponte di collegamento giusto per portarci su, per poter aver occasione di ammirare al meglio quelle “bolle spiritiche” così le chiamano tradotte nella nostra lingua. Sono delle piccole sfere che materialmente equivalgono alle nostre nuvole sul pianeta terra che possono fluttuare in cielo e in terra senza danneggiare nulla.

3. Reperto 4

3. Reperto 4, pirografo e acrilico su legno, 60×40; Loriem Giulia Saccà

BREVE BIOGRAFIA ARTISTA

Loriem Giulia Saccà nasce nel 1994 a Roma. Amante della musica, a nove/dieci anni intraprende gli studi di pianoforte presso la scuola di musica “Associazione Atena di Termoli” per poi finire a 20 anni continuando tutt’ora come autodidatta. Inizia a frequentare il liceo Artistico “Benito Jacovitti di Termoli (CB)” partecipando nel frattempo a diversi stage/corsi proposti dalla scuola, tra questi possiamo ricordare lo stage di stampa d’arte presso la “Corte della Miniera” ad Urbino, il corso pomeridiano extra di Mosaico e l’esperienza scuola-lavoro presso lo studio fotografico “Photodigital Termoli”. Terminate le scuole superiori diplomandosi in Catalogazione dei Beni Culturali, decide di proseguire gli studi nella facoltà di pittura presso “RUFA (Rome University of Fine Arts)” dove si laurea nel 2019 continuando tutt’ora il suo percorso formativo con la specializzazione in Pittura. Nel frattempo ha partecipato a mostre collettive in Italia, come ad esempio, nel 2015 “Anticorpi Chrome Anatomy” nello Spazio Eventi Tirso organizzata dall’Accademia e la mostra collettiva nel 2018 “La Mente Artistica-Giovani Donne Artiste a Confronto” dell’Associazione Culturale ArtisticaMente seguita dal critico d’arte e giornalista Carmine Perito con cui nel 2021 ha iniziato a collaborare, svolte a Roma e nel 2019 partecipa alla collettiva “Dal sacro al profano” a Genova organizzata da “Il Cerchio Cromatico” nella Chiesa monumentale di S. Maria di Castello. La mia ricerca artistica è concentrata fondamentalmente sulla distinzione e il conflitto personale tra “Immaginazione” (interpretazione della realtà attraverso dei particolari dei miei ricordi vissuti, specialmente architettonici e urbani in riferimento della storia dell’arte dai tempi antico fino ad oggi) e “Fantasia” (interpretazione di elementi puramente frutti della propria mente). Attraverso questo vi mostro con dei “reperti”, manufatti, diario ricco di appunti con sketch di studi di creature sconosciute di vario tipo (fatti in pirografo per poter accentuare ancora di più la “messa a fuoco” di queste visioni) lasciati da una sorta di “Divinità ” di identità sconosciuta (il mio Alter Ego) di questa città o UNIVERSO lontano dal mondo terrestre definita “Nuova Atlantide” ma nello stesso tempo è collegata al , attraverso dettagli delle sue esperienze passate, elementi che caratterizzano la sua personalità e modi di pensare indiretti sulla società nostra attuale rappresentate in maniera visionaria, divenendo la stessa un esperienza e un ricordo per il pubblico che li osserverà. Parliamo di una sorta di esplorazione di un nuovo universo “passato” ispirato o meglio guidato dalla mappa lunare proprio perché il desiderio di poterlo visitare è sempre stato il più grande obiettivo irraggiungibile fisicamente.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Emanuele Fasciani per Cosmogonie

AUTORE

Emanuele Fasciani

PROFILO IG

https://www.instagram.com/emanuele.fasciani/?hl=it

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. Ultimo Inferno

1. Ultimo Inferno; Encausto su Tela 100x70cm 2021; Emanuele Fasciani

COMMENTO DELLA GIURIA SULL’OPERA DELL’ARTISTA:

La tecnica a encausto utilizzata per un’opera magnetica che rievoca la lava, il vulcano e l’inferno mi è sembrata centrata

BREVE BIOGRAFIA ARTISTA

Diplomato in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, partecipa a varie mostre collettive nel territorio romano, nel 2019 la prima mostra personale a Liege in Belgio, sempre nel 2019 realizza una scultura per il concorso internazionale Art Mogao in Cina. Negli anni ha realizzato quattro mosaici di grandi dimensioni esposti in maniera permanente al liceo classico Torquato Tasso di Roma, alla scuola media di Aranova, presso la metropolitana di Rebibbia e di Santa Maria del soccorso. Nel 2021 fonda insieme ad altri quattro artisti l’Artist-run space Condotto48 a Torre Angela (RM)

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Alessia Morningstar per Cosmogonie

AUTORE

Alessia Morningstar

SITO INTERNET

https://onirismi.carbonmade.com/

PROFILO FB

https://www.facebook.com/onirismi

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. Hypnos, il Dio dei sogni

1. Hypnos, il Dio dei sogni; Alessia Morningstar

2. La Nascita di Phanes

2. La Nascita di Phanes; Alessia Morningstar

DESCRIZIONE:

L’inizio dell’universo attraverso la nascita dal Caos della divinità primigenia, secondo la cosmogonia Orfica.

3. Apollo, Dio luminoso della musica e dell’arte

3. Apollo, Dio luminoso della musica e dell’arte; Alessia Morningstar

COMMENTO DELLA GIURIA SULLE OPERE DELL’ARTISTA:

Ha fatto della call una visione quasi metafisica felliniana.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Realizzo illustrazioni in digitale ed acquerello a tema fantasy e mitologico. In particolare sono affascinata dalle fiabe e dai boschi abitati da elfi e fate, dai paesaggi autunnali e dal fascino misterioso delle stelle. In questa ottica di guardare il mondo “oltre il velo” illustro spesso divinità appartenenti alla mitologia greca. Il mio stile di disegno è ispirato dall’impressionismo e dallo stile fumettistico euro-manga.