AUTORE
Prisca Baccaille
PROFILO IG
https://www.instagram.com/prisca.bi/
OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO
1. Un ruggito lontano

DESCRIZIONE
Rivolgere lo sguardo al cosmo significa perdersi in un golfo di sorprendenti possibilità. Significa immaginare cose mai viste, navigare in uno spazio ondulato, riscaldati da un bagliore diffuso, alla ricerca di un’esplosione antichissima: un probabile Big Bang, che possiamo intuire e sognare ma di cui non abbiamo memoria, poiché l’uomo era solo una probabilità. Un ruggito lontano è quel bagliore diffuso, estraneo e familiare al tempo stesso. Un ricordo annebbiato o un sogno ricorrente. La pittura, diluita e stratificata rivela i suoi comportamenti, restituendo un cosmo di segni e colori. Sospesa fra la velature un’eco persiste… sta forse chiamando il mio nome?
BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Prisca Baccaille nasce a Roma il 3 Luglio 1992. Dopo essersi laureata in Lettere Moderne alla Sapienza di Roma nel 2016, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, laureandosi in Pittura (I livello) nel 2019. A Ottobre 2020 prende parte al programma Erasmus+, soggiornando per 5 mesi a Villa Arson – École nationale supérieure d’art di Nizza. Nell’autunno 2021 si laurea in Pittura (II livello) all’Accademia di Belle Arti di Roma, con una tesi che indaga il rapporto di reciprocità che intercorre fra pittura e poesia. Nel 2021 vince la borsa di studio Lea Mattarella, nell’ambito del premio Pavoncella alla creatività femminile. Parallelamente al percorso accademico ha esposto in diverse mostre. Fra le altre si ricordano: nel 2021 la selezione per la rassegna d’arte Porticato Gaetano, presso la Pinacoteca comunale d’arte contemporanea A. Sapone, Gaeta; la partecipazione alla mostra dei finalisti del concorso Yin Yang, opposti complementari, presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli a Nemi; la mostra virtuale Biennale Bag – Arte giovane Sino-Italia. Nel 2020 la mostra dei finalisti del concorso per giovani artisti Forme del Desiderio, presso Phos, Torino; la mostra dei finalisti del concorso 9’’ presso Studio Lab 138, Pavona.
Sostanza e movente della mia ricerca è l’osservazione della natura: farne esperienza per poi evocare le sue forme e i suo colori; riflettere sulla sua forza e i suoi comportamenti e scoprire connessioni fra il suo agire a quello artistico. L’operare artistico è simile a coltivare un orto: è un lavoro quotidiano, bisogna prendersi costantemente cura della terra; c’è l’attesa; ci sono gli spazi, vitali alla crescita delle piante; e c’è l’imponderabile di quello che la natura farà, ovvero il caso, ciò che non possiamo prevedere. Così l’opera viene coltivata, in uno spazio rituale fatto di attesa e osservazione, e cresce in constante equilibrio fra idea e casualità. Fare arte è un continuo interrogarsi: vuol dire accorgersi in ogni momento di quello che ci circonda stando sempre aperti al non lo so e quindi all’ascolto e all’apprendimento. Rivolgendosi al non lo so, l’artista sceglie di intraprendere un viaggio senza fine, dove ogni tappa rivela costantemente un nuovo punto di partenza. Nella mia attuale pratica artistica pittura, poesia, fotografia si collocano uno a fianco all’altro, quali organi vitali e costitutivi di un unico corpo. In un impasto ibrido e omogeneo, i diversi media si influenzano, creano connessioni e si danno potenza a vicenda.
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