Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Pietro Santovetti per Cosmogonie

AUTORE

Pietro Santovetti

SITO INTERNET

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PROFILO IG:

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OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO

1. Oltre

1. Oltre, digital painting, 3240px x 3240px; Pietro Santovetti.

DESCRIZIONE

Nella mia opera ho voluto raccontare il rapporto tra l’uomo e il cosmo, raffigurandolo come un confine invisibile, che ci rende spettatori in un mondo sempre più stretto, da cui esploriamo con lo sguardo la profondità dello spazio, immaginando universi lontani e storie di mondi inesplorati.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Innamorato da sempre di cosa si potesse raccontare con un foglio bianco e una matita, ho intrapreso gli studi presso il liceo artistico, per poi intraprendere gli studi accademici in Graphic Design e in Visual Design. Coltivando la passione per l’illustrazione ho lavorato come Storyboard Artist, Illustratore e Motion Designer.

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Ida Maria Esposito per Fame di Libri Sete di Arte

AUTORE

Ida Maria Esposito

PROFILO IG

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OPERA

La Quintessenza

“La Quintessenza” – Pittura acrilica su tela 50X40 cm; Ida Maria Esposito

DESCRIZIONE

Acqua, aria, terra e fuoco. Elementi primordiali che generano un microcosmo e un macrocosmo che si legano indissolubilmente: L’uomo al centro del cosmo e il cosmo al centro della vita.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Sono una fashion designer, ma da sempre affascinata dal mondo dell’arte a tutto tondo. Mi sono avvicinata da poco alla pittura e mi piace sperimentare varie tecniche e supporti nei miei lavori.

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The dark Rose per Fame di Libri Sete di Arte

AUTORE

The dark Rose

PROFILO IG

@lorenzo_thedarktose

TITOLI E DESCRIZIONI DELLE OPERE

1. L’essenza

L’essenza, matite colorate, 24×33 cm, The dark rose

DESCRIZIONE

Rappresenta l’esplosione del Big bang e come il Big bang ha generato tutto il cosmo. Le sfumature presenti nell’opera rappresentano le sfumature della personalità di un ogni soggetto che ha al suo interno. Il cerchio nero al centro rappresenta il nucleo o la persona mentre tutti gli altri colori sono i vari elementi che formano il cosmo e la personalità.

2. Eclipse

2. Eclipse, matite colorate, 24×31,5 cm; The dark rose

DESCRIZIONE

Eclipse dall’inglese significa eclisse ed è ciò che io sono andato a interpretare. Tutto è buio, il nero. Ma dal buio nasce la luce portata dal bianco e nella luce si può trovare la passione (il rosso) per la vita, l’energia per affrontare le sfide (l’arancio) e la gioia rappresenta dal giallo.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTSITA

Non sono solo un disegnatore ma anche un poeta, scrittore, musicista e stilista. La prima arte che ho imparato è stata quella della musica ho provato a partecipare anche ad alcuni talent show. Da sempre, però, disegno… infatti ho vinto anche un riconoscimento per un concorso dedicato a Giovanni Paolo II. Durante la prima quarantena ho partecipato a un concorso dove i fondi venivano destinati alla croce Rossa e sono stato inserito nel libro con il titolo “Lettere in quarantena-storie di un tempo sospeso” con il testo “Giorni di quarantena“.

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Prisca Baccaille per Cosmogonie

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Prisca Baccaille

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OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO

1. Un ruggito lontano

1.Un ruggito lontano – Acrilico e pigmenti su tela, trittico cm 30×20 (ciascuno), 2021; Prisca Baccaille

DESCRIZIONE

Rivolgere lo sguardo al cosmo significa perdersi in un golfo di sorprendenti possibilità. Significa immaginare cose mai viste, navigare in uno spazio ondulato, riscaldati da un bagliore diffuso, alla ricerca di un’esplosione antichissima: un probabile Big Bang, che possiamo intuire e sognare ma di cui non abbiamo memoria, poiché l’uomo era solo una probabilità. Un ruggito lontano è quel bagliore diffuso, estraneo e familiare al tempo stesso. Un ricordo annebbiato o un sogno ricorrente. La pittura, diluita e stratificata rivela i suoi comportamenti, restituendo un cosmo di segni e colori. Sospesa fra la velature un’eco persiste… sta forse chiamando il mio nome?

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Prisca Baccaille nasce a Roma il 3 Luglio 1992. Dopo essersi laureata in Lettere Moderne alla Sapienza di Roma nel 2016, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, laureandosi in Pittura (I livello) nel 2019. A Ottobre 2020 prende parte al programma Erasmus+, soggiornando per 5 mesi a Villa Arson – École nationale supérieure d’art di Nizza. Nell’autunno 2021 si laurea in Pittura (II livello) all’Accademia di Belle Arti di Roma, con una tesi che indaga il rapporto di reciprocità che intercorre fra pittura e poesia. Nel 2021 vince la borsa di studio Lea Mattarella, nell’ambito del premio Pavoncella alla creatività femminile. Parallelamente al percorso accademico ha esposto in diverse mostre. Fra le altre si ricordano: nel 2021 la selezione per la rassegna d’arte Porticato Gaetano, presso la Pinacoteca comunale d’arte contemporanea A. Sapone, Gaeta; la partecipazione alla mostra dei finalisti del concorso Yin Yang, opposti complementari, presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli a Nemi; la mostra virtuale Biennale Bag – Arte giovane Sino-Italia. Nel 2020 la mostra dei finalisti del concorso per giovani artisti Forme del Desiderio, presso Phos, Torino; la mostra dei finalisti del concorso 9’’ presso Studio Lab 138, Pavona.

Sostanza e movente della mia ricerca è l’osservazione della natura: farne esperienza per poi evocare le sue forme e i suo colori; riflettere sulla sua forza e i suoi comportamenti e scoprire connessioni fra il suo agire a quello artistico. L’operare artistico è simile a coltivare un orto: è un lavoro quotidiano, bisogna prendersi costantemente cura della terra; c’è l’attesa; ci sono gli spazi, vitali alla crescita delle piante; e c’è l’imponderabile di quello che la natura farà, ovvero il caso, ciò che non possiamo prevedere. Così l’opera viene coltivata, in uno spazio rituale fatto di attesa e osservazione, e cresce in constante equilibrio fra idea e casualità. Fare arte è un continuo interrogarsi: vuol dire accorgersi in ogni momento di quello che ci circonda stando sempre aperti al non lo so e quindi all’ascolto e all’apprendimento. Rivolgendosi al non lo so, l’artista sceglie di intraprendere un viaggio senza fine, dove ogni tappa rivela costantemente un nuovo punto di partenza. Nella mia attuale pratica artistica pittura, poesia, fotografia si collocano uno a fianco all’altro, quali organi vitali e costitutivi di un unico corpo. In un impasto ibrido e omogeneo, i diversi media si influenzano, creano connessioni e si danno potenza a vicenda.

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Maria Michaela PANI per Cosmogonie

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Maria Michaela Pani

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www.mariamichaelapani.com

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OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. Origine del Cosmo

1. Origine del Cosmo – Tempera su cartone telato 50 x 60 cm; Maria Michaela Pani

DESCRIZIONE

La necessità umana di sancire l’inizio e la fine delle cose, di percorsi, di trovare una linearità, uno svolgimento facile da seguire e comprendere, porta l’uomo ad interrogarsi su una rassicurante nascita dell’universo. In natura, tuttavia, tutto si trasforma senza inizi e senza fine, in un continuo movimento evolutivo. Si può dire che l’universo nasce quando nasce l’uomo, che per via del suo bisogno di sentirlo meno infinito e più simile a sé, decide di risalire ad un inizio, e nell’impossibilità di farlo, di costruirselo. Nel quadro, l’embrione, rappresentato in giallo, colore del terzo chakra, sede dell’ego, si innesta ai margini di un utero spaziale e vorticoso. Non è al suo centro, ma vi cerca riparo e nutrimento. Il corpo femminile, che ricorda la Venere di Willendorf, emblema della fertilità, avvolge l’Universo con sacralità, affetto, e forza generatrice, proteggendolo e contenendolo finché potrà. E qui il paradosso: il cosmo, da madre e sacca amniotica per gli esseri viventi, diventa un prodotto dell’essere vivente stesso, che una volta nato si dimentica della dimensione prenatale e lo semplifica, limitandolo nello spazio e nel tempo. Il dipinto è stato eseguito intingendo la mano sinistra, pur essendo destrorsa, direttamente nel colore. Le forme nascono dalle sensazioni tattili, visive, uditive, olfattive. L’immagine non è costruita, nasce spontaneamente come libera espressione gestuale in risposta agli stimoli emotivi.

2. False credenze

2. False credenze – Tempera su cartone telato 50 x 60 cm; Maria Michaela Pani

DESCRIZIONE

La rabbia, l’aggressività, sono maschere spesso utilizzate per nascondere le paure. Essere nel falso, essere soli, aver sbagliato, non avere le risposte alle domande che ci tormentano. In balìa delle basse vibrazioni di queste emozioni ci attacchiamo a delle idee fisse, delle teorie, che anestetizzano dal dolore del limbo della sofferenza e ostacolano una profonda trasformazione interiore, ancorandoci a falsi idealismi e desideri di immutabilità. Nel quadro, la dimensione dirompente della rabbia, della paura, dell’invidia, la creazione violenta e carica di energia, è rappresentata dai tratti graffiati in rosso e arancione macchiati di verde. La sensazione ricercata è quella della disperazione della crisi più nera e fonda, che comprime il corpo, lo carica di tensioni, lo porta ad irrigidirsi, in una chiusura che preannuncia la deflagrazione violenta. Le mani contengono il viso con tanta foga da lasciare il segno delle unghie sula pelle, quasi a volerlo strappare via. Non c’è delicatezza, non c’è una visione chiara e nitida, solo desiderio di imporre la propria realizzazione, i propri desideri, di avere il controllo non solo di sé ma anche degli altri e delle situazioni. In questa esplosività di rabbia, l’uomo è rappresentato con un segno giallo, quasi spinto fuori dalla tela dalla potenza travolgente e cieca dell’esplosione emotiva di fronte alla reale impotenza nei confronti dell’universo. Il dipinto è stato eseguito intingendo la mano sinistra, pur essendo destrorsa, direttamente nel colore. Le forme nascono dalle sensazioni tattili, visive, uditive, olfattive. L’immagine non è costruita, nasce spontaneamente come libera espressione gestuale in risposta agli stimoli emotivi.

3. La notte genera stelle e genera dubbi

3. La notte genera stelle e genera dubbi – Tempera su cartone telato 50 x 60 cm; Maria Michaela Pani

DESCRIZIONE

Perché siamo qui? Da dove veniamo? Chi siamo? Queste sono alcune delle domande esistenziali che l’uomo rivolge al cielo, di notte. L’oscurità dell’intimità con l’universo celeste, per assonanza, ci riconduce al buio del proprio personale universo interiore, il luogo in cui sono possibili le illuminazioni profonde. Nella notte generiamo speranze e dubbi, che si alimentano a vicenda, in un atto ricreativo e creativo continuo. Nel quadro, l’uomo è rappresentato in arancione, il colore del secondo chakra, che simboleggia l’incontro fecondo tra la triade mente-corpo-spirito, che caratterizza la propria interiorità, e il mondo esterno, in questo caso un cielo notturno. Il giallo, l’ego, nei rimuginii notturni esplode e si spande frammentato nello spazio infinito, come un cielo stellato. Osservando il cielo l’uomo osserva parti del sé, si interroga, si specchia, si riconosce e disconosce, si scarica di responsabilità troppo ingombranti e si carica di virtù che vorrebbe possedere. Il dipinto è stato eseguito intingendo la mano sinistra, pur essendo destrorsa, direttamente nel colore. Le forme nascono dalle sensazioni tattili, visive, uditive, olfattive. L’immagine non è costruita, nasce spontaneamente come libera espressione gestuale in risposta agli stimoli emotivi.

PERFORMANCE DURANTE L’EVENTO COSMOGONIE

L’Architetto e Artista Maria Michaela Pani, durante la giornata di inaugurazione dell’evento Cosmogonie, il 4 dicembre 2021, si è anche esibita in una performance di live painting sotto gli occhi del pubblico incuriosito e catturato dai gesti veloci della performer. Il frutto della performance, di cui potete vedere di seguito alcuni scatti, è entrato a far parte del percorso espositivo, una volta concluso.

BREVE BIOGRAFIA ARTISTA

Maria Michaela Pani, architetto, pittrice, illustratrice e scrittrice, nasce a Roma nel 1986. Fin da bambina ha eletto il segno grafico come suo linguaggio primario, passando gran parte del suo tempo disegnando con qualsiasi strumento le capitasse. Silenziosa e discreta, non ha mai negato un fumetto personalizzato ai suoi compagni di classe. Nutrendosi profondamente del rapporto con l’arte, lo esplora con vivace curiosità. Tuttavia, le scelte di studio e di lavoro fino ad ora l’hanno portata a vivere il mondo artistico principalmente dal punto di vista organizzativo. Collabora con diverse associazioni culturali e studi di architettura, occupandosi dell’allestimento di mostre di pittura e fotografiche, anche nella veste di curatrice. Tra le ultime, l’allestimento della mostra su Leonardo Da Vinci a villa Farnesina del 2019, in cui ha partecipato alla progettazione degli elementi espositivi e all’allestimento delle sale con lo studio Susanna Nobili Architettura; l’allestimento e l’attività curatoriale della mostra fotografica in memoria di Stefano Brasili presso la libreria ELI, con l’A.S.D. Dinamica Tai Chi Chuan, sempre nel 2019; le mostre artistiche con cadenza settimanale presso Interno 14, organizzate con Associazione Italiana di Architettura e Critica, dal 2014 al 2018. Durante il periodo del liceo si avvicina all’arte attraverso la musica e la scrittura, proseguendo negli anni con le arti marziali e la danza. Dal 2016, con il suo studio, HOBO-sdc, si dedica alla realizzazione di video e utilizza le competenze apprese con l’esperienza nel supportare l’avvio di diversi progetti artistici. Tra il 2018 e il 2019 tre dei suoi racconti brevi sono stati selezionati e pubblicati sulla posterzine Locomotive. Di sottofondo alle varie attività, la pittura è rimasta per lei un tipo di espressione privata, intimistica e profonda, una sorta di diario segreto dell’anima in cui custodire la parte più emotiva e fragile, sapientemente protetta da una corazza di competenze tecniche e organizzative. I lunghi momenti di isolamento causati dalla pandemia e da un lavoro tecnico sempre più in modalità di smart working, le hanno consentito di ascoltare e dar voce al bisogno di dipingere, portandola a concentrarsi sull’autoesplorazione e conoscenza di sé, approfondendo la conoscenza del colore da un punto di vista psicologico, presso l’Accademia Italiana di Feng Shui. Attualmente incentra la propria attività artistica sulla ricerca dell’espressione e dell’esplorazione del mondo interiore attraverso il colore. I suoi quadri proiettivi nascono da un’esperienza sinestesica tra musica, incensi, sensazioni tattili e visive. Dipinge con le dita della mano sinistra, direttamente intinte nella tempera, per eludere il filtro della razionalità e il giudizio della perfezione tecnica, aprendo le porte dell’universo delle emozioni. La pratica pittorica diventa un atto curativo, ritrovando la spontaneità e l’esplosività di una comunicazione fluida, simbolica, interpretativa, colorata tipica del mondo dei bambini.

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Loriem Giulia Saccà per Cosmogonie

AUTORE

Loriem Giulia Saccà

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OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. Reperto 3

1. Reperto 3 , pirografo e acrilico su legno, 55×70; Loriem Giulia Saccà.

DESCRIZIONE

Appunti dal diario esplorativo: Ore 00.13, ho estratto dal terreno questo reperto davvero interessante, non solo per l’architettura dei monumenti che richiamano curiosamente, artisticamente le mie origini sul nostro pianeta sto parlando in particolare come vedere i due monumenti che vengono definiti da numerosi abitanti, i più alti del “loro” universo lontano dal nostro pianeta terra, fatto di particolari scultorei che richiamano l’arte classica a particolari futuristi con qualche riferimento anche all’arte moderna (da notare in primo piano le due figure scultoree dei putti, una al centro dell’opera e un’altra in basso a destra, entrambi appaiono dormienti proprio per sottolineare quel riposo eterno, quello che una volta percorso il nostro viaggio fisico, ne iniziamo un altro in direzione totalmente a noi sconosciuta. Le ipotesi sono tante tra cui può essere una sorta di reincarnazione fisica ricominciando nuovamente dalla nostra infanzia oppure una reincarnazione solo spirituale verso chissà dove) ma è fondamentale per capire dove i forestieri e i più bisognosi andassero a rifugiarsi o cercare aiuto senza essere trascurati dalla società per qualche motivo sicuramente discriminatorio oppure ignoto e che nessun passante a cui ho chiesto desidera parlarne. Anche perché ci viene mostrata una delle tante minacce (è un’ immagine allegorica del male di qualsiasi tipo da persone, malattie, pericoli di diverso tipo) da cui dovevano tacere per non essere coinvolti innocentemente. E quelle creature? sembrano dei guardiani (angeli se volete chiamarli così) che stiano sorvegliando la città, in particolare quei due monumenti appartenenti a l genere rettile, fino al volatile, proteggendo dalla terra al cielo,

2. Reperto 2

2. Reperto 2, pirografo e acrilico su legno, 60×40; Loriem Giulia Saccà

DESCRIZIONE

Appunti dal diario esplorativo: Qui troviamo raffigurato come poter notare la presenza di altri guardiani, come ho detto di vario tipo: da volatili, rettili in alto a felini creati proprio per sorvegliare gli abitanti e i monumenti dal punto di vista terreno a quello aereo, celestiale. Qui, non sono presenti particolari scultorei che richiamano l’arte classica o allegorica di diverso tipo. Però in primo piano troviamo una struttura più somigliante come stile orientale, una scalinata circolare esattamente a spirale che va a stringersi fino alla punta, e se non sbaglio il simbolo della spirale di per se, ho approfondito in qualche libro sulla simbologia ultraterrena che nella nostra storia è stata sempre la rappresentazione del rapporto tra la continua morte/rinascita in generale, di espansione e sviluppo, rappresentazione del nostro movimento energetico. E’ una sorta di modo per attirare o stimolare il flusso degli eventi, creando e distruggendo continuamente, ma come in ogni caso possono essere affibbiate accezioni opposte: si può inserire un significato positivo quando parliamo di rinascita, e purtroppo negativo quando parliamo di una forza caotica. Insomma questo monumento è la rappresentazione del movimento circolare che si avvicina al centro per poi allontanarsene e viceversa, muovendosi come l’Universo. Quindi in un certo senso non stiamo parlando di una semplice struttura utilizzata come una sorta di tempio… ma è semplicemente una torre panoramica per turisti, o un ponte di collegamento giusto per portarci su, per poter aver occasione di ammirare al meglio quelle “bolle spiritiche” così le chiamano tradotte nella nostra lingua. Sono delle piccole sfere che materialmente equivalgono alle nostre nuvole sul pianeta terra che possono fluttuare in cielo e in terra senza danneggiare nulla.

3. Reperto 4

3. Reperto 4, pirografo e acrilico su legno, 60×40; Loriem Giulia Saccà

BREVE BIOGRAFIA ARTISTA

Loriem Giulia Saccà nasce nel 1994 a Roma. Amante della musica, a nove/dieci anni intraprende gli studi di pianoforte presso la scuola di musica “Associazione Atena di Termoli” per poi finire a 20 anni continuando tutt’ora come autodidatta. Inizia a frequentare il liceo Artistico “Benito Jacovitti di Termoli (CB)” partecipando nel frattempo a diversi stage/corsi proposti dalla scuola, tra questi possiamo ricordare lo stage di stampa d’arte presso la “Corte della Miniera” ad Urbino, il corso pomeridiano extra di Mosaico e l’esperienza scuola-lavoro presso lo studio fotografico “Photodigital Termoli”. Terminate le scuole superiori diplomandosi in Catalogazione dei Beni Culturali, decide di proseguire gli studi nella facoltà di pittura presso “RUFA (Rome University of Fine Arts)” dove si laurea nel 2019 continuando tutt’ora il suo percorso formativo con la specializzazione in Pittura. Nel frattempo ha partecipato a mostre collettive in Italia, come ad esempio, nel 2015 “Anticorpi Chrome Anatomy” nello Spazio Eventi Tirso organizzata dall’Accademia e la mostra collettiva nel 2018 “La Mente Artistica-Giovani Donne Artiste a Confronto” dell’Associazione Culturale ArtisticaMente seguita dal critico d’arte e giornalista Carmine Perito con cui nel 2021 ha iniziato a collaborare, svolte a Roma e nel 2019 partecipa alla collettiva “Dal sacro al profano” a Genova organizzata da “Il Cerchio Cromatico” nella Chiesa monumentale di S. Maria di Castello. La mia ricerca artistica è concentrata fondamentalmente sulla distinzione e il conflitto personale tra “Immaginazione” (interpretazione della realtà attraverso dei particolari dei miei ricordi vissuti, specialmente architettonici e urbani in riferimento della storia dell’arte dai tempi antico fino ad oggi) e “Fantasia” (interpretazione di elementi puramente frutti della propria mente). Attraverso questo vi mostro con dei “reperti”, manufatti, diario ricco di appunti con sketch di studi di creature sconosciute di vario tipo (fatti in pirografo per poter accentuare ancora di più la “messa a fuoco” di queste visioni) lasciati da una sorta di “Divinità ” di identità sconosciuta (il mio Alter Ego) di questa città o UNIVERSO lontano dal mondo terrestre definita “Nuova Atlantide” ma nello stesso tempo è collegata al , attraverso dettagli delle sue esperienze passate, elementi che caratterizzano la sua personalità e modi di pensare indiretti sulla società nostra attuale rappresentate in maniera visionaria, divenendo la stessa un esperienza e un ricordo per il pubblico che li osserverà. Parliamo di una sorta di esplorazione di un nuovo universo “passato” ispirato o meglio guidato dalla mappa lunare proprio perché il desiderio di poterlo visitare è sempre stato il più grande obiettivo irraggiungibile fisicamente.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Emanuele Fasciani per Cosmogonie

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Emanuele Fasciani

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OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. Ultimo Inferno

1. Ultimo Inferno; Encausto su Tela 100x70cm 2021; Emanuele Fasciani

COMMENTO DELLA GIURIA SULL’OPERA DELL’ARTISTA:

La tecnica a encausto utilizzata per un’opera magnetica che rievoca la lava, il vulcano e l’inferno mi è sembrata centrata

BREVE BIOGRAFIA ARTISTA

Diplomato in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, partecipa a varie mostre collettive nel territorio romano, nel 2019 la prima mostra personale a Liege in Belgio, sempre nel 2019 realizza una scultura per il concorso internazionale Art Mogao in Cina. Negli anni ha realizzato quattro mosaici di grandi dimensioni esposti in maniera permanente al liceo classico Torquato Tasso di Roma, alla scuola media di Aranova, presso la metropolitana di Rebibbia e di Santa Maria del soccorso. Nel 2021 fonda insieme ad altri quattro artisti l’Artist-run space Condotto48 a Torre Angela (RM)

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Alessia Morningstar per Cosmogonie

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Alessia Morningstar

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OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. Hypnos, il Dio dei sogni

1. Hypnos, il Dio dei sogni; Alessia Morningstar

2. La Nascita di Phanes

2. La Nascita di Phanes; Alessia Morningstar

DESCRIZIONE:

L’inizio dell’universo attraverso la nascita dal Caos della divinità primigenia, secondo la cosmogonia Orfica.

3. Apollo, Dio luminoso della musica e dell’arte

3. Apollo, Dio luminoso della musica e dell’arte; Alessia Morningstar

COMMENTO DELLA GIURIA SULLE OPERE DELL’ARTISTA:

Ha fatto della call una visione quasi metafisica felliniana.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Realizzo illustrazioni in digitale ed acquerello a tema fantasy e mitologico. In particolare sono affascinata dalle fiabe e dai boschi abitati da elfi e fate, dai paesaggi autunnali e dal fascino misterioso delle stelle. In questa ottica di guardare il mondo “oltre il velo” illustro spesso divinità appartenenti alla mitologia greca. Il mio stile di disegno è ispirato dall’impressionismo e dallo stile fumettistico euro-manga.

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Alessandra Giustini per Cosmogonie

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Alessandra Giustini

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alessandra_giustini

OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. U N T I T L E D 1

1. U N T I T L E D 1, 80 cm x 120 cm; Alessandra Giustini.

DESCRIZIONE: Lavoro n° 1 – serie U N T I T L E D

L’opera è stata realizzata in un momento di vulnerabilità, più precisamente durante un attacco d’ansia. Volutamente privata del titolo, l’opera lascia parlare il colore, un colore non diluito, pesante, materico, carico di tensione. La palette cromatica è fredda: blu di Prussia, blu Navy e Nero d’Avorio creano degli sfondi scuri, inquieti, indefiniti, da cui nascono delle linee bianche. Quest’ultime hanno un duplice significato: da una parte possono rappresentare qualcosa che si sta rompendo, sgretolando, frantumando – in quanto il colore bianco può significare perdita, assenza, vuoto – dall’altra parte possono rappresentare qualcosa che si sta ricomponendo, in quanto il colore bianco può significare purezza, salvezza, rigenerazione. L’opera fa parte di una serie.

2. W H I T E

2. W H I T E, 50 cm x 50 cm; Alessandra Giustini

DESCRIZIONE:

L’opera è stata realizzata durante un attacco d’ansia. Il colore dominante è il bianco, non dato dal colore però, ma dallo stucco in pasta. Quest’ultimo si è rivelato un ottimo strumento in quanto mi ha permesso di trasformare alcune sensazioni astratte, intangibili, indefinite, in qualcosa di concreto, di percepibile: di fatti, le crepe che si creano sulla superficie sono parte fondamentale del lavoro, se non quella centrale. Lo strato di bianco che sembra vergine, puro, nasconde qualcosa sotto, che sta cercando di uscire rompendo la superficie.

COMMENTO DELLA GIURIA SULL’OPERA WHITE DELL’ARTISTA

Tecnica ben utilizzata. La fragilità del colore che si stacca dal supporto lasciando la lacuna è significativa nel contesto del tema.

3. U N T I T L E D 5

3. U N T I T L E D 5, 80 cm x 120 cm; Alessandra Giustini

DESCRIZIONE: Lavoro n° 5 – serie U N T I T L E D 5

L’opera è stata realizzata in un momento di vulnerabilità, più precisamente durante un attacco d’ansia. Volutamente privata del titolo, l’opera lascia parlare il colore, un colore non diluito, pesante, materico, carico di tensione. La palette cromatica è fredda: blu di Prussia, blu Navy e Nero d’Avorio creano degli sfondi scuri, inquieti, indefiniti, da cui nascono delle linee bianche. Quest’ultime hanno un duplice significato: da una parte possono rappresentare qualcosa che si sta rompendo, sgretolando, frantumando – in quanto il colore bianco può significare perdita, assenza, vuoto – dall’altra parte possono rappresentare qualcosa che si sta ricomponendo, in quanto il colore bianco può significare purezza, salvezza, rigenerazione. L’opera fa parte di una serie.

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Laureata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma con votazione 110 e lode/110. I miei lavori sono realizzati prevalentemente con colori ad olio, ma utilizzo anche altri medium come smalti, acrilici e stucco in pasta per pareti. I supporti sono delle tele di cotone a grana grossa montate su un telaio (prevalentemente a croce) in legno. La maggior parte delle mie opere sono private del titolo, perché vorrei fosse solo il colore a parlare, a rivolgersi all’osservatore con tutta la sua potenza. Nella fruizione dei miei lavori non esistono risposte o riflessioni sbagliate; mi piace pensare che ognuno ci possa vedere e sentire quello che vuole.

Artisti emergenti, Le nostre scelte - Arte

Francesco Patanè per Cosmogonie

AUTORE

Francesco Patanè

SITO INTERNET

francescopataneart.wordpress.com

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OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”

1. J.M.B Missing

1. J.M.B Missing Asfalto e Acrilico su juta; 30×45.

2. Ómorfos antras

2. Ómorfos antras Asfalto e Acrilico su juta; 37×38.

3. Face to face

3. Face to face Asfalto e Acrilico su juta; 20×27.

COMMENTO DELLA GIURIA SULL’ARTE DI PATANE’

Stupenda forza espressiva di questo artista, tra visionaria espressività europea e richiami al graffitismo americano

BREVE BIOGRAFIA ARTISTA

Francesco Patanè, si forma al “Corso di paesaggistica” presso la Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni de La Sapienza, ma ben presto sviluppa uno stile originale che lo porta, piuttosto che a progettare, a dipingere, discostandosi nettamente dalle tecniche pittoriche consuete. L’artista da sempre gioca sull’imperfezione, per far emergere la vera natura del soggetto raffigurato, la sua essenza profonda, il suo “io” nascosto, la sensibilità del singolo individuo a prescindere dall’aspetto fisico, il suo slogan infatti è: imperfection is beauty. La sua arte è volta al recupero di un ideale primordiale di raffigurazione e il suo incentrarsi sui corpi o sui visi della gente comune è legato alla predilezione per le imperfezioni estetiche che, a suo avviso, sono la parte più affascinante ed enigmatica di ogni singolo individuo, la perfezione è nell’essere non nell’apparire. Secondo Patanè l’arte deve riprodurre, evocare ed emozionare l’osservatore ma, cosa più importante, è nell’artista che l’opera d’arte deve riuscire a trasmettere quell’emozione. In contrapposizione alla “imperfezione” delle persone riprodotte, l’artista ha una minuziosa cura nella lavorazione dei materiali utilizzati, che lo portano ad iniziare addirittura dal telaio di legno sul quale sarà fissata l’opera, per poi passare alla lavorazione del sacco di juta, nel quale crea un’imprimitura con colla e acrilico e, alla fine, una volta asciugato il tutto, delinea il personaggio da riportare su tela. Successivamente procede con la colatura di asfalto catramoso per giungere alla realizzazione finale dell’opera. Nelle opere di Francesco Patanè si può intravedere un accenno solo iniziale all’astrattismo, che poi, attraverso la sovrapposizione dei materiali utilizzati, produce, quasi per magia, attraverso linee disordinante e colate di asfalto, figure e corpi umani, nei quali si può intravedere la sua primaria fonte di ispirazione, la genialità e il neoespressionismo di Jean Michel Basquiat.