AUTORE
Francesco Patanè
SITO INTERNET
francescopataneart.wordpress.com
PROFILO IG
OPERE CON CUI L’ARTISTA HA PARTECIPATO ALL’EVENTO “COSMOGONIE”
1. J.M.B Missing

2. Ómorfos antras

3. Face to face

COMMENTO DELLA GIURIA SULL’ARTE DI PATANE’
Stupenda forza espressiva di questo artista, tra visionaria espressività europea e richiami al graffitismo americano
BREVE BIOGRAFIA ARTISTA
Francesco Patanè, si forma al “Corso di paesaggistica” presso la Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni de La Sapienza, ma ben presto sviluppa uno stile originale che lo porta, piuttosto che a progettare, a dipingere, discostandosi nettamente dalle tecniche pittoriche consuete. L’artista da sempre gioca sull’imperfezione, per far emergere la vera natura del soggetto raffigurato, la sua essenza profonda, il suo “io” nascosto, la sensibilità del singolo individuo a prescindere dall’aspetto fisico, il suo slogan infatti è: imperfection is beauty. La sua arte è volta al recupero di un ideale primordiale di raffigurazione e il suo incentrarsi sui corpi o sui visi della gente comune è legato alla predilezione per le imperfezioni estetiche che, a suo avviso, sono la parte più affascinante ed enigmatica di ogni singolo individuo, la perfezione è nell’essere non nell’apparire. Secondo Patanè l’arte deve riprodurre, evocare ed emozionare l’osservatore ma, cosa più importante, è nell’artista che l’opera d’arte deve riuscire a trasmettere quell’emozione. In contrapposizione alla “imperfezione” delle persone riprodotte, l’artista ha una minuziosa cura nella lavorazione dei materiali utilizzati, che lo portano ad iniziare addirittura dal telaio di legno sul quale sarà fissata l’opera, per poi passare alla lavorazione del sacco di juta, nel quale crea un’imprimitura con colla e acrilico e, alla fine, una volta asciugato il tutto, delinea il personaggio da riportare su tela. Successivamente procede con la colatura di asfalto catramoso per giungere alla realizzazione finale dell’opera. Nelle opere di Francesco Patanè si può intravedere un accenno solo iniziale all’astrattismo, che poi, attraverso la sovrapposizione dei materiali utilizzati, produce, quasi per magia, attraverso linee disordinante e colate di asfalto, figure e corpi umani, nei quali si può intravedere la sua primaria fonte di ispirazione, la genialità e il neoespressionismo di Jean Michel Basquiat.
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