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Post – Appuntamenti Tra le Righe

Grazie alla collaborazione con la Libreria Tra le Righe abbiamo dato vita, nei gg. 27 maggio e 10 giugno, ai primi Appuntamenti Tra le Righe con presentazioni di libri, mostra di opere d’arte e live performance dell’artista LUCA Art&Thought .

Gli autori che abbiamo avuto modo di ospitare e presentare sono:

  • Angela Ruia con “Altri erano i giorni“, Casa Editrice il Seme bianco, 2022;
  • Marco Bartolini con “Scritte sulla sabbia“, Palombi Editore, 2022;
  • Michele Piramide con “Rime rubate“, Ensamble, 2022;
  • Piero Balzoni con Vita degli anfibi, Alterego, 2023.

Di seguito alcuni scatti e video dei pomeriggi culturali che ci hanno visto impegnati con gli autori, l’artista LUCA Art&Thought (le sue opere realizzate con tecniche diverse sono state esposte fino al 27 giugno ed in particolare quelle da lui create in occasione dei due eventi sono ispirate al tema del RICORDO e a quello così attuale del CAMBIAMENTO CLIMATICO: una barca e un ponte scompaiono inghiottiti dal mare. Un litorale che sparisce e che rimane impresso solo nei ricordi dell’artista bambino) e gli associati vecchi e nuovi !!

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“Vita degli anfibi” di Piero Balzoni

Vita degli Anfibi (Alter Ego, 2023), proposto al Premio Strega da Paolo Di Paolo, secondo romanzo di Piero Balzoni (il primo “Come uccidere le aragoste”, Giulio Perrone Editore, 2015), è la storia drammatica di una bambina che “perde” il padre, non vedendolo più da un momento all’altro, mentre si dondola su un’altalena, il giorno del suo compleanno.

Rimangono sole: lei e la madre. Lei col grande senso di colpa per non essere stata abbastanza attenta alle ultime parole del padre (troppo presa dall’euforia del gioco, quell’hic et nunc che ritorna spesso tra le pagine per tormentare la protagonista) e la madre furiosa per l’ultimo “regalo” ricevuto dal marito: la sua sparizione.

La bambina poi muta in un’adolescente molto studiosa, ma anche troppo magra. Infatti mangia poco quasi abbia voglia di rimanere piccola per fermare il tempo all’attimo in cui il padre si è dissolto nel nulla, abbandonandola.

“Vita degli anfibi” di Piero Balzoni, Alter Ego, 2023

Ma alla fine cresce, cresce anche lei. Come è nella natura delle cose, come lo scorrere del tempo vuole, diventa un’adulta dedita al lavoro (infermiera in un ospedale in una città sul mare), senza però mai perdere la speranza di trovare il padre… lo cerca negli oggetti di lui che conserva, lo cerca negli articoli di giornali dell’epoca, nella smania di ricapitolare la storia del padre almeno per avere una bara su cui piangerlo (se mai fosse morto)… lo cerca nelle persone che lo avevano conosciuto o che su di lui avevano indagato all’indomani della sparizione (o allontanamento volontario?).

E il lettore segue la trama, la divora pagina dopo pagina, attendendo insieme alla protagonista che il padre torni o che il mistero della scomparsa si risolva in qualche modo.

C’era anche il maschio coi piedi nudi . Mi aveva toccato la spalla. Voleva farmi vedere un grillo che teneva sul dorso della mano.
Gli altri suoi amici stanno dormendo e lui è rimasto sveglio.
Non salta.
Gli ho tolto la zampa. Così può stare sempre con me.

In questa ambivalenza può leggersi la metafora dell’anfibio, della larva che diventa girino e infine rana. Proprio come la protagonista che, vivendo su due diversi livelli la propria esistenza (l’una legata al presente, l’altra legata ai ricordi), impara a con-vivere con la presenza-assenza paterna.

Il linguaggio è semplice, le frasi spesso brevi. Certe volte (e non si tratta di sviste!!) i discorsi in bocca ai personaggi rimangono appesi e, quindi, laddove ci aspetteremmo dei puntini di sospensione, la punteggiatura svanisce. Le frasi cioè rimangono sospese proprio come la protagonista. L’attenzione è tutta incentrata sull’attesa e sulla nostalgia.

Ci sono poi anche altri espedienti usati dall’autore come la mancanza del nome della protagonista o il fatto che la trama si svolga in un luogo e in un tempo non ben definiti, elementi che contribuiscono a rendere il senso del disorientamento che già la storia di per sé trasmette…!

Una lettura davvero consigliata, che abbiamo presentato insieme all’autore, sabato 10 giugno in occasione degli “Appuntamenti Tra le Righe“!

Pubblichiamo di seguito il commento del Prof. Sandro Baldi al libro “Vita degli anfibi” di Piero Balzoni!

Le parole descrivono un arco di emozioni e sentimenti che raccolgono miracolosamente l’UNICITA’ del genere umano. Niente nomi di città, niente calendario: solo personaggi e oggetti di vita quotidiana. Finalmente si parla di noi al di qua dello spazio, al di là del tempo. Ecco un altro fondamento della parola smarrita di Balzoni: IL TEMPO!!! Ma il tempo è la vita degli anfibi: un pò dentro, un pò fuori ed ecco costruita a poco a poco la presenza vera, forte, acuta di un’assenza fondativa dell’identità umana!

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APPUNTAMENTI TRA LE RIGHE

Dalla collaborazione tra Fame di Libri Sete di Arte e la Libreria Tra le Righe (Viale Gorizia, 29, Roma) nascono gli “Appuntamenti Tra le Righe” incontri con presentazioni di libri, vernissage di piccole mostre e live performance.

E dopo il grande successo del 27 maggio, i prossimi “Appuntamenti Tra le Righe” saranno sabato 10 giugno, a partire dalle ore 17,30 e così organizzati:

  • 17,30-18,30: presentazione della raccolta di poesie “RIME RUBATE” di Michele Piramide, Ensemble, 2022;
  • 18;30-19,30: presentazione del libro “VITA DEGLI ANFIBI” di Piero Balzoni, Alter Ego, 2023.
  • A seguire aperitivo !

Il tutto accompagnato dalle letture tratte dai libri recitate dall’attrice Valentina David e dalla mostra con le opere dell’artista LUCA – Art&Thought inaugurata lo scorso 27 maggio !

Luogo degli “Appuntamenti”

Gli Appuntamenti Tra le Righe si terranno presso la Libreria-bistrot Tra le Righe, sita in Viale Gorizia, 29 – Roma.

Cosa occorre fare per partecipare?

Per partecipare occorre:

Conserve letterarie, Libri

IL COLIBRÌ DI SANDRO VERONESI, PREMIO STREGA 2020

La recensione in formato video del libro “Il Colibrì” di Sandro Veronesi la trovate sul canale YouTube di Frenchibuc.

Quante volte avete pianto leggendo un libro, intendo con lacrime e singhiozzi? A me è successo, per la prima volta nella mia vita, qualche settimana fa, quando seduto sul dondolo nel cortile della mia casa di campagna, ho terminato Il Colibrì.

Il romanzo racconta la vita di Marco Carrera, chiamato “il Colibrì”. Il soprannome, che ha accompagnato fin da bambino la vita del protagonista, deriva da un disturbo ormonale che gli impediva una crescita normale, facendolo apparire più piccolo dei coetanei. La malattia però non impediva a Marco di essere sempre in movimento, iperattivo, e da qui il curioso soprannome.

Il Colibrì è un uccellino molto piccolo, uno dei pochi che riesce a stare fermo in aria come un elicottero. Però volare gli costa fatica data l’enorme energia che serve a sbattere freneticamente le sue piccole ali. Nel romanzo, il soprannome del protagonista, non rappresenta solo un suo stato fisico, ma anche la sua battaglia, combattuta ogni giorno, contro ogni difficoltà, per rimanere sospeso in aria.

La vicenda inizia negli anni 90, quando “il Colibrì” riceve la visita dello psicoanalista della moglie che gli rivela non solo che la sua paziente ha scoperto la relazione di Marco con una certa Luisa, ma che è incinta e non di lui.

Questa tragedia si abbatte su Marco. Ma non è la prima. E neanche l’ultima.

La vita del Colibrì infatti è e sarà sconvolta da altre terribili rivelazioni, lutti, delusioni e abbandoni.

E proprio come l’uccellino che passa da un fiore all’altro per nutrirsi, il lettore viene fatto saltare, senza un ordine cronologico, da un capitolo all’altro che descrive un determinato periodo della vita del protagonista.

Oltre a Marco, l’autore ci presenta una carrellata di personaggi, ben caratterizzati e soprattutto pieni di umanissimi difetti. E sono proprio questi che fanno affezionare il lettore alle vicende raccontate.

I temi trattati da Veronesi sono molti: l’amore (anche platonico), l’amicizia, la morte e il conseguente lutto, la famiglia, l’invidia. Un ruolo centrale nelle vicende lo avrà la psicoanalisi.

Si tratta di un drammone? Ogni singolo momento della vita di Marco è sofferenza? No, per fortuna no. Veronesi vuole trasmettere ai suoi lettori il messaggio che nonostante tutto, c’è sempre una speranza: grazie ad una bambina Marco troverà una ragione di vita, uno scopo e soprattutto la forza di vivere.

Con una sorta di epifania comprenderà che tutto quello che gli è capitato non ha fatto altro che renderlo più forte.

Cosa dobbiamo fare noi, dopo aver letto questo romanzo? Combattere sempre e comunque, per rimanere sospesi in aria.

Grazie Sandro, per questo splendido libro. Il premio Strega te lo sei meritato.