Conserve letterarie, Libri

IL COLIBRÌ DI SANDRO VERONESI, PREMIO STREGA 2020

La recensione in formato video del libro “Il Colibrì” di Sandro Veronesi la trovate sul canale YouTube di Frenchibuc.

Quante volte avete pianto leggendo un libro, intendo con lacrime e singhiozzi? A me è successo, per la prima volta nella mia vita, qualche settimana fa, quando seduto sul dondolo nel cortile della mia casa di campagna, ho terminato Il Colibrì.

Il romanzo racconta la vita di Marco Carrera, chiamato “il Colibrì”. Il soprannome, che ha accompagnato fin da bambino la vita del protagonista, deriva da un disturbo ormonale che gli impediva una crescita normale, facendolo apparire più piccolo dei coetanei. La malattia però non impediva a Marco di essere sempre in movimento, iperattivo, e da qui il curioso soprannome.

Il Colibrì è un uccellino molto piccolo, uno dei pochi che riesce a stare fermo in aria come un elicottero. Però volare gli costa fatica data l’enorme energia che serve a sbattere freneticamente le sue piccole ali. Nel romanzo, il soprannome del protagonista, non rappresenta solo un suo stato fisico, ma anche la sua battaglia, combattuta ogni giorno, contro ogni difficoltà, per rimanere sospeso in aria.

La vicenda inizia negli anni 90, quando “il Colibrì” riceve la visita dello psicoanalista della moglie che gli rivela non solo che la sua paziente ha scoperto la relazione di Marco con una certa Luisa, ma che è incinta e non di lui.

Questa tragedia si abbatte su Marco. Ma non è la prima. E neanche l’ultima.

La vita del Colibrì infatti è e sarà sconvolta da altre terribili rivelazioni, lutti, delusioni e abbandoni.

E proprio come l’uccellino che passa da un fiore all’altro per nutrirsi, il lettore viene fatto saltare, senza un ordine cronologico, da un capitolo all’altro che descrive un determinato periodo della vita del protagonista.

Oltre a Marco, l’autore ci presenta una carrellata di personaggi, ben caratterizzati e soprattutto pieni di umanissimi difetti. E sono proprio questi che fanno affezionare il lettore alle vicende raccontate.

I temi trattati da Veronesi sono molti: l’amore (anche platonico), l’amicizia, la morte e il conseguente lutto, la famiglia, l’invidia. Un ruolo centrale nelle vicende lo avrà la psicoanalisi.

Si tratta di un drammone? Ogni singolo momento della vita di Marco è sofferenza? No, per fortuna no. Veronesi vuole trasmettere ai suoi lettori il messaggio che nonostante tutto, c’è sempre una speranza: grazie ad una bambina Marco troverà una ragione di vita, uno scopo e soprattutto la forza di vivere.

Con una sorta di epifania comprenderà che tutto quello che gli è capitato non ha fatto altro che renderlo più forte.

Cosa dobbiamo fare noi, dopo aver letto questo romanzo? Combattere sempre e comunque, per rimanere sospesi in aria.

Grazie Sandro, per questo splendido libro. Il premio Strega te lo sei meritato.

Conserve letterarie, Libri

LE ULTIME LEZIONI DI GIOVANNI MONTANARO

La recensione che segue è la versione scritta della recensione già pubblicata in formato video sul canale YouTube di Frenchibuc che trovate qui!

Per rimanere aggiornati sulle prossime recensioni che verranno pubblicate ogni settimana, non dimenticate di iscrivervi al canale YouTube e di seguire i relativi social Facebook e Instagram .

Vi auguriamo una buona lettura con il nostro nuovo blogger (youtuber) e vi invitiamo a lasciare i vostri commenti nell’apposita sezione! 😉

Jacopo è un ragazzo come tanti altri che è in procinto di laurearsi in Economia nella sua città, Venezia.

Come molti suoi coetanei, però, vive un periodo di malessere. Chi almeno una volta nella vita non si è posto questa domanda: “e adesso che finirò gli studi che farò? Lavorerò? Metterò su famiglia? Cambierò città?”.

Chi, trovandosi improvvisamente davanti la vastità della vita, non ne è rimasto turbato, spaventato?

Jacopo ha bisogno di parlare con qualcuno, di sfogarsi, ma a chi chiedere? I genitori non gli sono mai sembrati così lontani, la ragazza (scintilla che fa scattare la crisi) lo ha appena lasciato, gli amici non sono adatti per parlare di queste cose……….

Durante questo periodo nero, però, il nostro protagonista ritrova una figura che non vede da tempo: il Professor Costantini, un insegnante del liceo che il ragazzo stimava molto per la sua abilità di spiegare letteratura alla classe.

Dopo un primo incontro fortuito l’anziano Professore invita il suo ex allievo nella sua casa a Sant’Erasmo, un’isola nella laguna di Venezia.

Dopo una riluttanza iniziale Jacopo decide di accogliere l’invito di Costantini e di andare da lui per finire la sua tesi.

E così inizia per il ragazzo un periodo di studio intenso, immerso nella campagna veneta. Qui, in questo ambiente quasi bucolico, dove i profumi dei fiori e del mare si mescolano con quelli dei libri del vecchio Professore, Jacopo comincia a confidarsi con l’insegnante. Gli racconta tutto: la sua vita, le sue speranze, il suo malessere interiore. E l’uomo ascolta, prima passivamente, poi dispensando consigli e infine iniziando a raccontare a sua volta la sua vita a quel ragazzo che inizia, forse, a vedere come un figlio.

Jacopo conosce anche Lucia, la figlia del Professore, costretta, fin dalla nascita, sulla sedia a rotelle. Pur non riuscendo a parlare la ragazza riesce sempre a comunicare i sentimenti che prova.

La trama è tutta qui, nessun colpo di scena, nessun lieto (o almeno non per tutti) fine.

Eppure questo piccolo spaccato di vita, riesce, con i suoi brevi capitoli, a tenere incollato il lettore alle sue pagine.

Personalmente mi sono molto immedesimato nel protagonista, nonché narratore. Del resto la sua esperienza, i suoi pensieri, i suoi sentimenti sarebbero potuti essere i miei, magari qualche anno fa.

Mentre leggevo, in quella casa in riva al mare, non c’era Jacopo, c’ero io. Un me stesso alternativo, diverso, ma allo stesso tempo uguale.

Ancora adesso, rileggendo quelle pagine, sento il profumo dell’albero di mimose tanto caro al Professor Costantini.

Auguro a tutti coloro che leggeranno questo libro di provare tale coinvolgimento e tale trasporto. Del resto i libri servono a quello. Volare con la fantasia e vivere nuove vite.