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Jacopo è un ragazzo come tanti altri che è in procinto di laurearsi in Economia nella sua città, Venezia.
Come molti suoi coetanei, però, vive un periodo di malessere. Chi almeno una volta nella vita non si è posto questa domanda: “e adesso che finirò gli studi che farò? Lavorerò? Metterò su famiglia? Cambierò città?”.
Chi, trovandosi improvvisamente davanti la vastità della vita, non ne è rimasto turbato, spaventato?
Jacopo ha bisogno di parlare con qualcuno, di sfogarsi, ma a chi chiedere? I genitori non gli sono mai sembrati così lontani, la ragazza (scintilla che fa scattare la crisi) lo ha appena lasciato, gli amici non sono adatti per parlare di queste cose……….
Durante questo periodo nero, però, il nostro protagonista ritrova una figura che non vede da tempo: il Professor Costantini, un insegnante del liceo che il ragazzo stimava molto per la sua abilità di spiegare letteratura alla classe.
Dopo un primo incontro fortuito l’anziano Professore invita il suo ex allievo nella sua casa a Sant’Erasmo, un’isola nella laguna di Venezia.
Dopo una riluttanza iniziale Jacopo decide di accogliere l’invito di Costantini e di andare da lui per finire la sua tesi.
E così inizia per il ragazzo un periodo di studio intenso, immerso nella campagna veneta. Qui, in questo ambiente quasi bucolico, dove i profumi dei fiori e del mare si mescolano con quelli dei libri del vecchio Professore, Jacopo comincia a confidarsi con l’insegnante. Gli racconta tutto: la sua vita, le sue speranze, il suo malessere interiore. E l’uomo ascolta, prima passivamente, poi dispensando consigli e infine iniziando a raccontare a sua volta la sua vita a quel ragazzo che inizia, forse, a vedere come un figlio.
Jacopo conosce anche Lucia, la figlia del Professore, costretta, fin dalla nascita, sulla sedia a rotelle. Pur non riuscendo a parlare la ragazza riesce sempre a comunicare i sentimenti che prova.
La trama è tutta qui, nessun colpo di scena, nessun lieto (o almeno non per tutti) fine.
Eppure questo piccolo spaccato di vita, riesce, con i suoi brevi capitoli, a tenere incollato il lettore alle sue pagine.
Personalmente mi sono molto immedesimato nel protagonista, nonché narratore. Del resto la sua esperienza, i suoi pensieri, i suoi sentimenti sarebbero potuti essere i miei, magari qualche anno fa.
Mentre leggevo, in quella casa in riva al mare, non c’era Jacopo, c’ero io. Un me stesso alternativo, diverso, ma allo stesso tempo uguale.
Ancora adesso, rileggendo quelle pagine, sento il profumo dell’albero di mimose tanto caro al Professor Costantini.
Auguro a tutti coloro che leggeranno questo libro di provare tale coinvolgimento e tale trasporto. Del resto i libri servono a quello. Volare con la fantasia e vivere nuove vite.