Un nuovo modo di vedere l’arte, un nuovo modo per entrare nell’intimità dell’artista.
Di cosa parliamo?
Della user experience!
Per chi non conoscesse il termine, si tratta di far vivere ad un utente un’esperienza che lo possa far avvicinare ad un prodotto (in questo caso lasciatemi passare il termine) l’arte!
Nel caso dell’arte si parla delle mostre virtuali che nascono per essere vissute dal visitatore sotto un’altra chiave di lettura, infatti non si passeggia più passivamente per le gallerie ma si diventa protagonisti entrando nei quadri.
Le opere si animano, le onde per magia della grafica diventano vere e il cielo tanto sognato da Van Gogh s’illumina di quelle stelle che l’artista vide a suo tempo.
Numerose sono state le mostre virtuali organizzate negli ultimi anni tra cui quelle dedicate a Monet e agli impressionisti.
Per chi le ha vissute ha potuto godere della bellezza delle ninfee cullate dolcemente dall’acqua.
A cosa risponde questa esigenza dell’utente/visitatore di vivere una mostra di tal genere?
A mio parere questo nuovo modo di visitare le mostre risponde al bisogno di provare qualcosa di nuovo, di sperimentare con le proprie mani e di entrare con il proprio corpo.
Perché siamo talmente tanto annoiati dal bombardamento comunicativo che siamo diventati apatici e sentiamo il bisogno di comprendere quello che si agita nella nostra testa tanto da non rendere più sufficiente sentire le spiegazioni della guida sulla storia che si cela dietro un quadro.
Infatti, abbiamo bisogno di cambiare, di provare e di sperimentare, di vivere le pennellate dell’artista.
Certo vero è anche che vedere il quadro nella sua originalità senza manipolazioni ha un fascino che la grafica purtroppo non potrà mai dare
Voi cosa ne pensate? Fatevi sotto!