Scrittori emergenti

QUEL FISCHIO OLTRE LA PIANURA di Valerio Terebinto

Come il primo romanzo, anche questo potremmo definirlo ON THE ROAD!

Credenziale alla mano e zaino in spalla, Valerio ci porta con sé lungo il Cammino di Santiago, facendoci conoscere, tappa dopo tappa, i compagni di viaggio e tutte le fatiche che si affrontano quando si decide di intraprendere un’esperienza tanto impegnativa sia per il fisico, sia per la mente…!

Già solo leggendo i titoli dei 24 capitoli che compongono la storia (ad es. Solidarietà”, “Felicità”, “L’amicizia”, “Il triste addio”, “La guaritrice”, “Il taccuino”, “L’amore”, “L’alba”, “Il lasciapassare”, “La pianura) troviamo le parole chiave del Pellegrino e tutte le sensazioni più autentiche e istintive che solo i cammini possono regalare.

Così le salite ripide difficili da scalare, le conversazioni tra sconosciuti (partiti tutti per un motivo e tutti in cerca di risposte) e gli stessi silenzi tra questi (una volta vinti dalla stanchezza) sono narrati in presa diretta.

Tra i boschi, che proseguivano dopo la discesa, ci inerpicammo. Cercai un bastone che, come vuole la tradizione pellegrina, il mezzo che guida il viaggiatore attraverso l’attesa e la saggezza. Ce ne erano molti, ma non riuscii a trovare il mio. La foschia tra gli alberi e i rami spezzati restituivano un fresco odore di muschio, ma non riuscirono a farmi sentire il richiamo di quei pezzi di legno piegati sulle foglie. Quindi non demorsi, dovevo ancora attenere il mio ramo di saggezza“.

Al lettore sembra di essere accanto a Valerio, di percorrere con lui i chilometri che lo separano dalla meta e di riappropriarsi un passo alla volta di quel ritmo meditativo (ma anche del cuore!!) di cui, troppo spesso, preso dalla frenesia della vita quotidiana, non sa nemmeno di aver bisogno.

Nelle pagine di Quel fischio oltre la pianura troviamo il senso di quel detto latino che faceva… “Festina lente!”, “Affrettati lentamente!”, ovvero: procedi nelle tue esperienze (datti da fare!!), ma regalandoti al contempo la possibilità di viverle fino in fondo, assaporandone l’essenza! E ciò, lo sappiamo, è possibile solo ad un’andatura consona che non è la corsa, ma è il Cammino!

Ecco, forse un appunto che potremmo fare all’autore: avrebbe potuto completare il titolo della sua opera, inserendo un sottotitolo. Sarebbe potuto essere: “Quel fischio oltre la pianura. Al ritmo del cuore”!

Lettura consigliata!! Potete acquistare il libro cliccando QUI .


Un altro libro a tema cammini (anche se con ambientazione del tutto diversa) è La lunga marcia di Stephen King, di cui abbiamo avuto modo di parlare sul nostro blog e al quale rinviamo per lasciarvi con un’altra proposta di lettura collegata!! Buone letture !!

Conserve letterarie, Libri

LA LUNGA MARCIA di Stephen King

La lunga marcia è il titolo del primo libro scritto dal celebre autore Stephen King negli anni universitari, tra il 1966 e il 1967.

Pubblicato nel 1979, sotto lo psesudonimo di Richard Bachman, il libro presenta una narrazione di tipo distopico. E’, infatti, ambientato in un’America alternativa, dominata da una dittatura militare capeggiata dalla figura autoritaria del Maggiore (figura terrificante e allo stesso tempo carismatica), in cui annualmente viene organizzata una sfida mortale: 100 ragazzi americani devono competere in una gara di resistenza fisica camminando dal Canada fino allo Stato del Maine, ad una velocità non inferiore alle 4 miglia (ovvero a 6 km) all’ora.

A rendere la competizione crudele vi è la regola delle ammonizioni. I ragazzi, infatti, in caso di andatura ad una velocità inferiore rispetto a quella imposta, possono essere ammoniti fino a 4 volte. Dopo la quarta ammonizione il partecipante viene ucciso dai soldati che seguono la gara a bordo di cingolati.

I Marciatori perdono ben presto l’entusiasmo e la grinta della partenza, dovendosi districare tra le necessità fisiologiche (bere, mangiare, urinare, defecare), i desideri sessuali (i giovani subiscono anche le incitazioni del pubblico femminile descritto come erotico e pericoloso) e i limiti della mente che viene portata ad uno stress psicologico non indifferente.

«Ma sicuro», disse McVries. «Siamo tutti pazzi, altrimenti non saremmo qui. Mi pareva che l’avessimo già accertato da un pezzo. Noi vogliamo morire, Ray. Non sei ancora riuscito a ficcartelo in quella tua zucca dura? Guarda Olson. Un teschio in cima a un bastone. Dimmi che non vuole morire. Mentiresti. Arrivare secondo? E’ già abbastanza brutto che uno di noi sia privato di quello che realmente vuole»”.

Un libro con descrizioni vere e crude (a tratti splatter) che un giovane Stepehn King, alle prime armi con la scrittura, ci regala. Il lettore viene spinto a svolgere poi delle riflessioni rispetto alla contemporaneità e a riflettere sulle diverse lunghe ed estenuanti marce realmente verificatesi nella storia dell’umanità: tra tutte si pensi alla marcia degli ebrei sopravvissuti fino a quel momento ai campi di concentramento, trascinati dalla Polonia alla Germania sul finire della seconda guerra mondiale oppure al trasferimento forzato di migliaia di prigionieri di guerra filippini e statunitensi in seguito alla fine della battaglia di Bataan (9 aprile 1942), operato dall’esercito imperiale giapponese.

Lettura assolutamente consigliata!