Conserve letterarie, Libri

LA LUNGA MARCIA di Stephen King

La lunga marcia è il titolo del primo libro scritto dal celebre autore Stephen King negli anni universitari, tra il 1966 e il 1967.

Pubblicato nel 1979, sotto lo psesudonimo di Richard Bachman, il libro presenta una narrazione di tipo distopico. E’, infatti, ambientato in un’America alternativa, dominata da una dittatura militare capeggiata dalla figura autoritaria del Maggiore (figura terrificante e allo stesso tempo carismatica), in cui annualmente viene organizzata una sfida mortale: 100 ragazzi americani devono competere in una gara di resistenza fisica camminando dal Canada fino allo Stato del Maine, ad una velocità non inferiore alle 4 miglia (ovvero a 6 km) all’ora.

A rendere la competizione crudele vi è la regola delle ammonizioni. I ragazzi, infatti, in caso di andatura ad una velocità inferiore rispetto a quella imposta, possono essere ammoniti fino a 4 volte. Dopo la quarta ammonizione il partecipante viene ucciso dai soldati che seguono la gara a bordo di cingolati.

I Marciatori perdono ben presto l’entusiasmo e la grinta della partenza, dovendosi districare tra le necessità fisiologiche (bere, mangiare, urinare, defecare), i desideri sessuali (i giovani subiscono anche le incitazioni del pubblico femminile descritto come erotico e pericoloso) e i limiti della mente che viene portata ad uno stress psicologico non indifferente.

«Ma sicuro», disse McVries. «Siamo tutti pazzi, altrimenti non saremmo qui. Mi pareva che l’avessimo già accertato da un pezzo. Noi vogliamo morire, Ray. Non sei ancora riuscito a ficcartelo in quella tua zucca dura? Guarda Olson. Un teschio in cima a un bastone. Dimmi che non vuole morire. Mentiresti. Arrivare secondo? E’ già abbastanza brutto che uno di noi sia privato di quello che realmente vuole»”.

Un libro con descrizioni vere e crude (a tratti splatter) che un giovane Stepehn King, alle prime armi con la scrittura, ci regala. Il lettore viene spinto a svolgere poi delle riflessioni rispetto alla contemporaneità e a riflettere sulle diverse lunghe ed estenuanti marce realmente verificatesi nella storia dell’umanità: tra tutte si pensi alla marcia degli ebrei sopravvissuti fino a quel momento ai campi di concentramento, trascinati dalla Polonia alla Germania sul finire della seconda guerra mondiale oppure al trasferimento forzato di migliaia di prigionieri di guerra filippini e statunitensi in seguito alla fine della battaglia di Bataan (9 aprile 1942), operato dall’esercito imperiale giapponese.

Lettura assolutamente consigliata!