Conserve letterarie, Libri

MOMENTI TRASCURABILI DI FRANCESCO PICCOLO

Momenti trascurabili è il terzo ed ultimo libro della trilogia di Francesco Piccolo, nonché uno degli ultimissimi libri ricevuti in regalo per il mio compleanno!

Anche in questo caso, dopo averlo divorato, ho deciso di farne una conserva di cultura per Fame di Libri Sete di Arte! 😉

L’autore non mi era sconosciuto sia perché anni fa avevo avuto modo di incontrarlo e di farmi apporre una sua dedica sull’unico altro libro da lui scritto che avevo avuto il piacere di leggere (L’Italia spensierata pubblicato nel 2014 sempre edito da Einaudi), sia perché Francesco Piccolo è sceneggiatore affermato avendo curato la stesura dei testi di importanti film e fiction quali ad esempio, solo per citarne alcuni, Il traditore,di Marco Bellocchio (premiato con il David di Donatello proprio per la sceneggiatura) e L’amica geniale nella sua trasposizione per il piccolo schermo.

In Momenti trascurabili Francesco Piccolo offre degli spunti di riflessione sulle tante piccole cose che ci accadono nella vita quotidiana, a lavoro come in famiglia, su cui non riusciamo troppo spesso a soffermarci per la vita frenetica che conduciamo.

L’autore ci regala, quindi, sia dei brevissimi pensieri, annotazioni fugaci sugli attimi che scorrono veloci nella sua (come in quella di tutti noi) esistenza riportati nel libro con un che di poetico, sia dei racconti più estesi, costruiti su dettagli apparentemente trascurabili ma che in realtà hanno fatto la differenza nella vita dei personaggi di cui l’autore ci racconta.

Piccolo ci parla così di come l’inclinazione di un uomo (che abita all’interno delle Mura Aureliane nel centro di Roma) a guardare solo le donne del proprio quartiere possa arrivare ad influenzare le sue relazioni sentimentali addirittura facendogli affermare che sarebbe costretto a rifiutare le avances di una seducente Laetitia Casta che abitasse alla Magliana; oppure di come un responso ricevuto in vacanza da parte di una cartomante riesca a mettere in crisi una donna e la sua vita coniugale.

Ed è proprio questa la parte del libro che più mi ha affascinato! Sì perché mi ha ricordato i personaggi della tragedia greca di Edipo rielaborata da Friedrich Dürrenmatt nel suo libello La morte della Pizia!

Come Edipo, Giocasta e Laio accolgono gli oracoli della Pizia, sacerdotessa del Dio Apollo, assecondandoli, anzi facendo di tutto perché questi si concretizzino (convinti che il decreto degli dei debba essere compiuto fino in fondo), anche la protagonista del racconto di Francesco Piccolo cerca in ogni modo di far sì che il responso della cartomante si avveri.

La Pizia viene descritta da Dürrenmatt come un’imbrogliona, una donna vecchia e annoiata che, sotto i fumi della caverna dalla quale sentenzia e decreta il futuro degli uomini, spara a casaccio oracoli che finiscono per compiersi solo perché gli ingenui greci, credendo nel volere degli dei, si convincono della verità delle profezie ricevute.

Anche in Momenti trascurabili la cartomante, che profetizza alla donna in vacanza con la famiglia l’arrivo (entro l’anno) di un nuovo amore nella sua vita, risulta una cialtrona. Ma vi è una differenza tra le due narrazioni: mentre il vaticinio della Pizia si realizza (Edipo, infatti, dopo aver ricevuto l’oracolo, riesce a realizzare l’inverosimile profezia uccidendo il padre e giacendo con la madre), la fantasia della cartomante invece non si avvera, lasciando nella donna una profonda delusione.

In questo terzo volume della trilogia (i primi due volumi sono intitolati rispettivamente Momenti di trascurabile felicità e Momenti di trascurabile infelicità) Francesco Piccolo ha, quindi, inteso sia dare spazio ad alcune sue riflessioni personali, collezionate in appunti di vita, sia focalizzare l’attenzione del lettore su come alle volte l’animo umano riesca a costruire intorno a dei dettagli, appunto a dei momenti trascurabili, le proprie follie, piccole o grandi che siano.

E il risultato è molto interessante! Lettura consigliata! 😉